Al momento Marche, Umbria e Val d'Aosta sono le regioni più interessate
comincia, infatti, la sua ascesa con un un'incidenza totale pari a 2,98 casi per 1000 assistiti pari a quella registrata nella stagione 2004-2005. Questo l'aggiornamento del Centro epidemiologico di sorveglianza dell'Istituto Superiore superiore di sanità.
Dalla rete dei 539 medici sentinella, che hanno inviato dati circa la frequenza di sindromi influenzali tra i propri assistiti all'Iss, emerge che il valore dell'incidenza totale è pari a 2,98 casi per mille assistiti e che la fascia maggiormente colpita è quella tra 0 e 4 anni di età con un incidenza di 6,70 casi per mille assistiti.
Seguono i bambini tra i 5 e i 14 anni con 3,56 casi per mille, gli adolescenti (15-64 anni) con 3,03 casi e gli ultra 65 anni con 1,58 casi. Se l'andamento dell'epidemia continuerà ad essere simile a quello di 5 anni fa il picco si registrerà agli inizi di febbraio. Al momento Val d'Aosta, Umbria e Marche sono le regioni più colpite con un'incidenza relativamente del 7,05, 6,65 e 6,6 per mille assistiti. Seguono il Lazio (5,69) e la Toscana (4,34). Resiste invece la Lombardia (2,17 casi ogni mille) nonostante le nevicate e il freddo, nemiche della salute. Incidenza, infine, decisamente sotto la media per Piemonte (1,76), provincia autonoma di Trento (1,75) e il Friuli Venezia Giulia e Trento (1,49).