Domani le due parti, Ucraina e Russia, dovrebbero riprendere i negoziati
russo del metano GAZPROM aveva ridotto a 92 milioni di metri cubi al giorno, dai 221 milioni di metri cubi promessi all’Europa il gas che transita attraverso l’Ucraina. Gazprom ha accusato l’Ucraina di aver rubato negli ultimi giorni tra i 200 ed i 400 milioni di metri cubi di gas destinati all’Europa.
All’annuncio del blocco vi è stata una immediata protesta ufficiale da parte della presidenza ceca dell’Unione Europea che ha ritenuto “inaccettabile il taglio delle forniture di gas russo via Ucraina in alcuni Paesi membri”. Hanno già subito conseguenze della crisi la Romania,la Bulgaria,la Macedonia,la Grecia,la Turchia la Serbia, la Slovacchia, l’Ungheria la Bosnia, la Francia, l’Italia.
La disputa tra Kiev e Mosca è scoppiata in quanto il monopolista russo Gazprom ha accusato l’Ucraina di non aver pagato i debiti pregressi ammontanti a circa due miliardi e mezzo di dollari. I Paesi Europei ricevono un quinto del loro gas dal gasdotto che attraversa l’Ucraina. Molti dei Paesi Europei non hanno scorte adeguate per fronteggiare le richieste di gas ed il freddo polare di questi giorni colpisce in particolare i paesi dell’est come la Bulgaria, dove a Sofia il termometro è sceso a meno 10 e dove migliaia di abitazioni, che utilizzano il gas russo, sono rimaste al freddo. “Il gelo comincia davvero a farsi sentire” ci dice un corrispondente di un quotidiano italiano a Sofia “ mentre fuori nevica cominciamo a renderci conto della gravità della situazione”.
Gazprom sta utilizzando rotte alternative all’Ucraina predisponendo l’aumento del flusso attraverso il gasdotto che passa per la Bielorussia ma non è assolutamente sufficiente.
Domani le due parti, Ucraina e Russia, dovrebbero riprendere i negoziati mentre a Bruxelles è prevista la riunione del Gruppo di coordinamento per decidere le misure per far fronte alla crisi del gas. Secondo un portavoce europeo il problema “è nel fatto che mancano documenti giuridici chiari sugli obblighi delle due parti per le forniture del gas all’Ucraina e per il transito in Europa”.
Nessun problema per l’Italia, anche se in queste ultime ore non sono state fornite al nostro Paese i 45 milioni di metri cubi di gas previsti dagli accordi.”La situazione è sotto controllo – dice il Ministro per lo sviluppo economico Claudio Scaiola –e non ci sono preoccupazioni per le prossime settimane almeno fino a metà febbraio”.
L’italia ha una riserva di 13 miliardi di metri cubi di gas e di questi 3 o 4 miliardi potrebbero essere resi disponibili senza problemi, in quanto, secondo una direttiva sul gas approvata nel 2004 potrebbe scattare il meccanismo di “solidarietà”,in pratica gli Stati europei con maggiori scorte di gas possono essere chiamati ad aiutare gli Stati in difficoltà.
Ci auguriamo tutti che non si debba giungere alle misure come quelle prese nel 2006, quando la prima crisi del gas tra Russia ed Ucraina ci costrinse ad abbassare di due gradi la temperatura dei termosifoni nelle nostre abitazioni.