Ahlstrom, protesta davanti allo stabilimento

Ahlstrom, protesta davanti allo stabilimento

Presenti anche il sindaco di Ascoli Piero Celani e il presidente della Provincia Massimo Rossi

A fianco degli operai e dei rappresentanti sindacali di categoria c'erano anche il sindaco di Ascoli Piero Celani, il presidente della Provincia Massimo Rossi. Nel corso del presidio, che si è svolto pacificamente, i sindacati sono tornati a chiedere l'intervento del ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, nel tentativo di sbloccare le trattative che potrebbero portare alla cessione dell'azienda a investitori cinesi. «L'area in cui insiste la Ahlstrom rimarrà comunque un sito produttivo, senza cambi di destinazione» ha assicurato il sindaco Celani. «Saremo al fianco dei lavoratori nelle loro azioni di protesta» ha aggiunto il presidente Rossi, il quale ha riferito di aver avuto un colloquio con i vertici italiani della Ahlstrom: «Mi hanno ribadito - ha detto - l'intenzione di vendere lo stabilimento ascolano».
Adesso l'attenzione si sposta sull'incontro convocato per il 14 gennaio presso il ministero dello Sviluppo economico, al quale però non è certo che parteciperanno i vertici dell'azienda. In piedi resta anche l'ipotesi che il Comune di Ascoli assegni un bonus di 500 euro ai cassintegrati.

Il vicepresidente Consind: «Guardia alta per scongiurare iniziative non in linea con gli interessi dei lavoratori»
«Nel corso della prossima riunione del direttivo del Nucleo industriale, mi impegnerò a portare all’ordine del giorno la discussione sulla Ahlstrom al fine di tenere la “guardia alta” su una vicenda che riguarda gli interessi di 140 lavoratori e delle proprie famiglie, al fine di scongiurare qualsivoglia iniziativa che possa in qualche modo favorire operazioni non in linea con i loro interessi». Lo fa sapere in un comunicato Luigi Cava, vicepresidente del Consind. «Più precisamente  - aggiunge Cava - nessun cambio di destinazione dell'area potrà essere presa in considerazione se non in presenza di un interessamento propositivo che effettivamente possa rilanciare l'occupazione dei 140 lavoratori licenziati. Le trattative fantasma, che finora hanno caratterizzato l’intera vicenda, sarebbe auspicabile che emergessero in modo più chiaro, limpido e trasparente, magari tenendo a debita distanza quei “giri di walzer” che fino ad oggi non hanno prodotto altro che fuorvianti effetti illusori».