Pesce adulterato, sequestri anche a S.Benedetto

Pesce adulterato, sequestri anche a S.Benedetto

Capriotti «Il mercato ittico comunale tutela la legalità. I sequestri danno certezza al consumatore»

sequestro di svariate tonnellate di pesce in cattive condizioni di conservazione, o comunque non rispondente a varie disposizioni di legge.
Secondo l’assessore alle Politiche del mare Settimio Capriotti «In primo luogo il mercato ittico comunale è una garanzia di legalità per quanto riguarda la commercializzazione del pesce, dal momento che tratta soltanto pesce appena sbarcato, sul quale vengono effettuati controlli incrociati, con diverse modalità».
«Nel 2007 San Benedetto si è confermata primo mercato in Italia per il pesce bianco, con oltre 12 milioni di euro di controvalore trattato», prosegue l’assessore, «Questo primato, che verosimilmente verrà confermato per il 2008, è interamente sotto il segno della correttezza e della legalità. Non possiamo invece sapere cosa accada a valle della catena commerciale, da parte di una minoranza di operatori. Ma paradossalmente, proprio i sequestri di questi giorni sono l’altra grande tutela per chi compra il pesce al mercato o lo mangia al ristorante, perché contrasta le irregolarità, e rappresenta un forte segnale deterrente per chi ne progettasse di ulteriori».
«I turisti che già conoscono San Benedetto», conclude Capriotti, «conoscono anche la qualità del pesce che caratterizza il nostro territorio, come una tradizione derivante dall’identità stessa di questa città. L’Amministrazione comunale plaude alla repressione di questi fenomeni, a beneficio della grande maggioranza degli operatori, che lavora onestamente e duramente, sopportando restrizioni di altro tipo, come il fermo biologico in estate, che riteniamo possa essere organizzato in maniera più soddisfacente per tutti. A tutela di tutto il mondo che ruota attorno alla pesca cerchiamo di fare la nostra parte su questo e su altri punti. L’azione delle forze dell’ordine è un preziosissimo aiuto sul versante della repressione e della stessa tutela della nostra immagine, faticosamente costruita negli anni».