Erano nascosti in un furgone frigorifero che trasportava pesce e casse di ghiaccio
rintracciati dai carabinieri a Jesi dopo essere sbarcati nel porto di Ancona da un traghetto proveniente dalla Grecia. L'autista del tir, un greco, è stato arrestato.
Gli immigrati, tutti fra i 20 e i 25 anni, avevano pagato settemila dollari ciascuno per raggiungere l'Italia, viaggiando a quattro gradi sotto zero, ammassati in un'intercapedine ricavata fra casse di polistirolo contenenti 100 kg di pesce fresco e ghiaccio. Per fare la pipì erano stati costretti a utilizzare bottigliette di plastica dell'acqua.
All'altezza del quartiere Minonna, a Jesi, il camionista li ha fatti scendere perché potessero raggiungere la stazione ferroviaria, poco lontana.
La manovra però è stata notata da un maresciallo dei carabinieri del Comando Marche, in quel momento fuori servizio, che ha subito avvertito il 112, fornendo il numero di targa dell'automezzo. Gli iracheni sono stati bloccati da alcune pattuglie mentre fuggivano per i campi, il furgone invece all'altezza dello svincolo dell'A14 ad Ancona nord.
Probabilmente l'autista era pronto a reimbarcarsi con uno dei traghetti in partenza per la Grecia. Dai controlli è emerso che il pesce (carico dichiarato 1.200 kg) era destinato ad una ditta di Mondolfo risultata inesistente.
I sei clandestini sono stati rifocillati e accompagnati in Questura, il camionista condotto in carcere e il furgone sequestrato. Così come i 100 chili di pesce, analizzati dal servizio veterinario dell'Asur e poi donati ad un'associazione benefica.