/La crisi fa riscoprire la qualità dei prodotti locali
La crisi fa riscoprire la qualità dei prodotti locali
Crescono del 5% i consumi rispetto al 2007
con la riscoperta della qualità dei prodotti tipici delle regioni italiane. Lo rileva un sondaggio di Confartigianato Uapi, l’associazione che tutela gli interessi di artigiani e commercianti delle province di Ascoli Piceno e Fermo, su un campione di 1.200 produttori artigiani del settore alimentare: nelle preferenze dei consumatori si stanno affermando le tipicità locali per le quali si attende un incremento del 5% delle vendite rispetto a Natale 2007.
Seppure con gusti diversi, l’Italia è unita nel segno della qualità e della varietà delle produzioni alimentari artigiane. Confartigianato Uapi calcola che siano almeno 260 le ricette tipiche natalizie diffuse nelle varie zone del Paese. Il ritorno alle tradizioni alimentari è anche alla base del boom registrato dalle 6.043 imprese specializzate nella lavorazione dei nostri 174 prodotti di qualità DOP e IGP: nel 2007, infatti, le aziende sono aumentate del 6,2% rispetto all’anno precedente, con un picco del + 14% nel Mezzogiorno.
Tra le specialità più gettonate a Natale vi sono, come sempre, i dolci: i consumi di quelli tipici, dovrebbero attestarsi sui 50.000 quintali per un valore di circa 70 milioni di euro. Per quanto riguarda, invece, panettoni e pandoro artigiani, si prevede che potranno essere raggiunti i risultati del 2007 quando ne furono venduti 120.000 quintali per un valore di 240 milioni di euro.
Sotto controllo i prezzi. Nonostante l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, i pasticceri artigiani si sono impegnati a mantenerli invariati rispetto allo scorso anno. Per panettoni e pandoro artigiani oscillano tra 15 e 20 euro al Kg. Per il torrone il costo va da 10 a 13 euro al Kg.
In Italia – secondo i dati - le pasticcerie e i panifici artigiani sono quasi 45.000, danno lavoro a 166.000 addetti e dal 2003 ad oggi sono aumentati del 14,6%. Rappresentano l’87,7% del totale delle aziende del settore dolciario.
La passione degli italiani per i dolci artigiani è testimoniata anche dal fatto che il nostro Paese contende alla Francia il primato per la diffusione di forni e pasticcerie: in Francia vi sono 72 imprese di questi settori ogni 100.000 abitanti, in Italia 66 imprese ogni 100.000 abitanti. Seguono a grande distanza paesi come la Spagna, con 24 imprese ogni 100.000 abitanti, e la Germania, 18 imprese ogni 100.000 abitanti.
Nella classifica delle Regioni più ‘dolci’ d’Italia, al primo posto vi è il Piemonte, regione leader per la varietà della produzione con 24 specialità tradizionali in cui la nocciola è l’immancabile ingrediente.
Segue, con 21 ‘ricette’ tipiche, la Sicilia, patria della mandorla e terra d’origine del cioccolato (furono gli Spagnoli, sul finire del 1600, a portarvi il cacao e le tecniche di lavorazione scoperti nel Messico degli Aztechi). Terzo posto ex aequo per Emilia Romagna, Puglia e Sardegna, custodi anch’esse di un’antica esperienza dolciaria.