Ete Vivo in sicurezza, nuovo ponte in pochi giorni

Ete Vivo in sicurezza, nuovo ponte in pochi giorni

Sarà realizzato anche un sottopasso ciclo-pedonale

effettuati e da effettuare sul torrente “Ete Vivo” per la mitigazione del rischio esondazione e per la prevenzione di fenomeni di dissesto idrogeologico. Per evitare, in breve, che da ondate di maltempo particolarmente intense, come quella degli scorsi giorni, possano derivare esondazioni che coinvolgerebbero i campi, i le industrie o, nei casi più gravi, i centri abitati.
Tutti gli interventi sono quindi stati illustrati nei dettagli dal geometra del Genio Civile Andrea Bracciani. “Per individuare i punti critici abbiamo fatto una lunga serie di sopralluoghi – ha spiegato il geometra – che ci hanno permesso di definire le aree più a rischio, tra cui molti ponti sotto cui i detriti non permettevano più il normale deflusso delle acque”.
Il primo, già concluso, è un intervento da 25mila euro (finanziato con i fondi destinati alle opere di pronto intervento) per la riapertura della sezione di deflusso di un tratto del torrente a Molino di Ponzano (proprio al bivio che porta verso il comune): la vegetazione ostruiva il passaggio dell’acqua e chiudeva la sezione che è stata ripulita su un tratto di circa 250 metri; è stato anche rifatto l’alveo e sono stati ripuliti gli argini. Nell’ambito degli stessi lavori si è intervenuti anche su un fosso, a circa 200 metri dal punto interessato, che si era spesso rivelato insufficiente a smaltire le acque in caso di maltempo. E’ stata quindi effettuata la ripulitura e la sagomatura di tutto il tratto, dal ponte fino al ricongiungimento all’Ete vivo. Si sono appena conclusi anche i lavori per un importo di 50 mila euro (finanziati con decreto ministeriale n.1081/87 per la manutenzione idraulica) in località “Madonna bruna”, nel comune di Fermo. Nei tre tratti interessati la vegetazione ostruiva il deflusso dell’acqua che stava inoltre rompendo gli argini costruiti precedentemente; le opere sono state di ripulitura e taglio della vegetazione e riprofilatura degli argini, compreso l’allargamento della sezione. Una parte dei lavori, che interessava un acquedotto a Caldarette d’Ete, è stata inoltre realizzata in sinergia con il Ciip. Un altro intervento da 125.000 euro, finanziato con mutuo e già appaltato, coinvolge i comuni di Fermo, Montottone, Grottazzolina, Montegiberto e Ponzano. Anche qui sarà effettuato un consolidamento; si tratta però di gabbionate che difenderanno i ponti già esistenti e la strada molto vicina al fiume. Saranno anche ripristinate le gabbionate del ponte di Ponzano che, lesionate dall’acqua, hanno perso la loro funzione di difesa. In generale si riaprirà e riallineerà la sezione del corso d’acqua che si è ristretta e spostata in più punti.
Hanno poi preso la parola l’ing. Roberto Santarelli e il geom. Gianluca Testaguzza, progettisti del grande intervento da quasi un milione e mezzo di euro (esattamente €. 1.427.727,30) per la sistemazione idraulica del tratto terminale del fiume Ete Vivo, quello compreso tra l’uscita autostradale di Porto S. Giorgio e la foce del fiume, inclusa la ricostruzione del ponte. I due tecnici hanno ricordato la grave esondazione del 1978 evidenziando anche come in caso di piena duecentennale (flusso d’acqua da 400 metri cubi al secondo, definito previsionalmente sulla base di dati storici) ci sarebbero strutture non in grado di sopportare la quantità d’acqua con conseguente esondazione nei terreni circostanti. “Il ponte della S.S.16 è insufficiente – ha sottolineato il geom. Testaguzza – già nel 2005, in cui non ci furono precipitazioni particolarmente preoccupanti, il corso d’acqua sfiorò la sede stradale. Se ci fossero piogge importanti non sappiamo cosa potrebbe succedere”. Il ponte attuale riesce a smaltire una piena di circa 130 metri cubi al secondo, ben al di sotto di una piena duecentennale. Per la prima volta nelle Marche sarà demolito un ponte, ritenuto assolutamente insufficiente, e ne sarà posizionato uno nuovo a due campate in cemento armato prefabbricato, in grado di contenere ogni possibile massa d’acqua in transito. Per ovviare ai prevedibili problemi di viabilità, si utilizzerà un “montaggio automatico” grazie a cui sarà possibile mettere in funzione la struttura in tempi minimi, da 2 a 4 giorni. Il ponte avrà una larghezza maggiore che consentirà di allargare le corsie (da 2.70 a 3.15 metri), posizionare marciapiedi a destra e sinistra e una pista ciclabile. In collaborazione con il comune, poi, sarà realizzato anche un sottopasso ciclo-pedonale che consentirà di attraversare senza pericoli la S.S. 16 passando dalla chiesa di Santa Maria al mare al cimitero. Oltre al ponte della statale si interverrà anche su quello della ferrovia, sui gomiti del corso d’acqua (maggiormente soggetti ad erosione), saranno rialzati i muri in cemento armato e rifatte alcune arginature, in particolare alla foce per limitare i pericoli per i vicini campeggiatori.
“Quando interveniamo puntualmente riusciamo di solito a evitare che le avverse condizioni metereologiche possano causare danni importanti – ha spiegato l’assessore Baiocco – come abbiamo fatto nei punti critici di Palazzina Ete e Caldarette d’Ete. Purtroppo i fondi che il Governo ci mette a disposizione non sono mai sufficienti a garantire un’adeguata sistemazione idraulica del nostro meraviglioso territorio vista in chiave non solo di sicurezza ma anche di valorizzazione dell’intera Provincia con tutti gli indotti economici che ne derivano”.

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