A Macerata lo spegnimento per unora dello Sferisterio. Aderisce anche il Comune di Recanati
sabato 28 marzo tra le 20.30 e le 21.30. Siamo appena agli inizi e le adesioni crescono ogni giorno. Sono già 74 le grandi città confermate in 62 Paesi del mondo, da Mosca a Las Vegas, da Oslo a Singapore e Istanbul. E in Italia hanno già aderito 70 tra piccoli e grandi Comuni. L’appello parte da Venezia, città simbolo del cambiamento climatico nel nostro Paese, che ha lanciato l’evento con un video-messaggio del sindaco Cacciari.
«L’emergenza ambientale è reale - ha detto il sindaco di Venezia - non sono grida d’allarme, ma i risultati di indagini scientifiche che ormai tutti dovrebbero conoscere. E i grandi mutamenti climatici minacciano Venezia e altre città che danno sul mare assai più di altri centri. Per questo Venezia deve essere protagonista di questa battaglia e aderisce con convinzione a Earth Hour. Il 28 marzo l’intera città, spero non soltanto gli edifici pubblici, spegnerà le luci per ricordare a tutti la situazione drammatica in cui ci troviamo».
Altre città si uniranno tra cui Milano, Palermo, Genova, Trento ed il numero è destinato a crescere ogni giorno. Una partecipazione globale e sempre più corale, che risponde all’ambizioso obiettivo della campagna 2009 di raggiungere oltre un miliardo di persone in mille città di tutto il mondo, tra singoli cittadini, imprese, istituzioni e governi.
Parteciperà alla Giornata anche la Regione Marche con lo spegnimento dei Palazzi sede degli uffici regionali per Sabato 28 marzo tra le ore 20.30 e le ore 21.30.
Già iscritte alla giornata la città di Macerata con lo spegnimento per un’ora dello Sferisterio e il Comune di Recanati.
Earth Hour mira a dimostrare una unione d’intenti senza precedenti ed è un appello globale per il clima perché i leader della terra che a dicembre 2009 si riuniranno a Copenaghen arrivino a un nuovo accordo globale per combattere il cambiamento climatico.
L’iniziativa di spegnimento, iniziata a Sydney nel 2007 come campagna di sensibilizzazione, nei due anni scorsi è cresciuta in maniera esponenziale e gli obiettivi sono sempre più ambiziosi. Earth Hour il prossimo anno farà di nuovo ‘il giro del mondo’ viste le città che hanno già aderito: Mosca, Los Angeles, Las Vegas, Londra, Hong Kong, Sydney, Manila, Oslo, Varsavia, Lisbona, Singapore, Istanbul, Città del Messico, Toronto, Dubai e Copenhagen spegneranno le luci dei monumenti, edifici e luoghi più importanti e riconoscibili del pianeta, le torri più alte dei diversi continenti (compresa la Burj Dubai, la più alta del mondo, ma anche la CN Tower di Toronto, la Federation Tower di Mosca, la Sky Tower di Auckland), monumenti come l’Opera House di Sidney e luoghi simbolo come la Table Mountain africana, emblema della Città del Capo.
«Spegnere le luci del mondo per ‘accendere’ la strada della Nuova Rivoluzione Industriale – ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia - Il mondo deve cambiare rotta e avviare rapidamente un’economia a carbonio zero. Non c’è tempo da perdere e nell’Anno del Clima questo evento segnerà un altro momento importante per dare un segnale ai Governi di tutto il mondo».