Regione, protesta contro le centrali Api

Regione, protesta contro le centrali Api

Il goveratore Spacca, con gli assessori Giaccaglia e Amagliani, ha incontrato i manifestanti

Regione Marche, dove è in corso la seduta del consiglio regionale, con striscioni che chiedono «energia pulita a Falconara». Il presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca e gli assessori alle attività produttive Gianni Giaccaglia e all'ambiente Marco Amagliani sono scesi dall'aula consiliare per incontrare i manifestanti, che hanno consegnato loro un documento di proposte per sviluppare fonti energetiche alternative, al posto delle due nuove centrali previste nell'area del petrolchimico falconarese. «Non è una manifestazione contro la Regione» hanno spiegato Spacca ha ricordato i vincoli imposti dal Pear, ma anche la scarsa sensibilità di alcune comunità rispetto alle fonti energetiche alternative. «In altre aree delle Marche - ha detto - ci sono opposizioni forti come la vostra rispetto a impianti eolici».

Cosa chiedono gli attivisti di 'NocentraliApi'
Questo il documento consegnato a Spacca e ai capigruppo di maggioranza, sottoscritto da tutti i sindaci della Bassa Vallesina, le forze politiche sociali e dell'associazionismo.Tra i firmatari figurano anche i sindaci di Agugliano, Camerata Picena, Chiaravalle, Jesi, Monsano, Monte San Vito, Montemarciano, Senigallia. Tra i firmatari anche l’assessore all’Ambiente del Comune di Jesi, il Gruppo consiliare Verdi di Jesi, consiglieri provinciali dello Sd, Pdci, Pd e il consigliere regionale Massimo Binci (Sd):
«Desideriamo portare la questione del progetto delle due nuove centrali termoelettriche API per complessivi 580 MW all'attenzione di Giunta e Consiglio Regionali.
Le cittadine e i cittadini di Falconara e della Bassa Vallesina, riuniti nell’Assemblea permanente NO CENTRALI API hanno deciso di sottoporre alla Vostra attenzione il presente documento perché motivati dalla convinta necessità di essere garantiti nel diritto alla salute, alla sicurezza e alla qualità della vita come persone residenti nel territorio attualmente AERCA.
Sui quattro punti in cui si articola  questo documento abbiamo raccolto una serie di adesioni da parte di Rappresentanti istituzionali e forze politiche, sociali ed economiche, del mondo dell’associazionismo.
Vivere in un territorio classificato AERCA significa crescere e operare in un’area di per se già penalizzata, che necessita di urgenti interventi di bonifica, conoscenza e tutela (come lo studio epidemiologico in via di conclusione), e non certo di progetti che minaccino ulteriormente il futuro dei residenti e delle forze produttive che vi operano.
Chiediamo pertanto che:
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La Giunta Regionale neghi da subito tramite decreto l’intesa Stato-Regione in merito all’intero progetto Centrali termoelettriche a ciclo combinato proposto dalla società API, confermando gli indirizzi del PEAR;
- si pretenda il pieno rispetto della legislazione nazionale e regionale in materia di sicurezza e tutela ambientale. Si rispettino gli accordi e le intese sottoscritte sia con la Regione Marche (Protocollo d’intesa, prescrizioni della Delibera di rinnovo della concessione) che con gli organi preposti al controllo dell’inquinamento (Conferenza dei Servizi decisoria sul SIN presso il Ministero dell’Ambiente, CTR) come condizione prioritaria, essenziale e necessaria  rispetto alla presentazione di nuovi progetti e impianti da parte della Società API, che negli anni ha largamente disatteso gli impegni assunti (ripetuti superamenti dei limiti emissivi degli OSSIDI DI AZOTO rispetto a quanto previsto dalle prescrizioni del Decreto di concessione del 2003, sversamenti in mare di idrocarburi ed incidenti ripetuti  di vario genere), minando l’autorevolezza delle Istituzioni stesse oltre che la salute e la sicurezza dei cittadini;
- si convochi un consiglio regionale “ad hoc” per promuovere una discussione pubblica sulla necessità di avviare una vera pianificazione/programmazione del territorio che garantisca a tutta
l’AERCA nuove prospettive economiche sostenibili, differenziate sul territorio e non accentrate su di un unico soggetto imprenditoriale;
- si intraprendano, di concerto con la Provincia, opportune verifiche sulla reale efficienza delle centraline di rilevazione della qualità dell’aria (quelle presenti sul territorio falconarese  ad esempio troppo spesso non funzionano) dai cui dati bisognerebbe partire per poter valutare le reali condizioni in cui si verrebbero a collocare nuovi progetti industriali impattanti».

Spacca: tre impegni per un dialogo costruttivo con i cittadini
“Massima trasparenza, attenzione, dialogo con le comunità locali”, in merito al progetto delle due nuove centrali termoelettriche proposte dall’API, per complessivi 580 MW. Lo ha ribadito il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, che ha incontrato, prima della seduta del Consiglio regionale, una folta delegazione dell’Assemblea permanente “No Centrali API”. Erano presenti anche gli assessori regionali all’Ambiente, Marco Amagliani, e all’Energia, Gianni Giaccaglia. Spacca ha assunto tre impegni con la delegazione:
- riconferma degli indirizzi del Piano energetico ambientale regionale. Il Piano non prevede la realizzazione di una centrale da 520 MW, mentre, per quella da 60, esiste una valutazione tecnica positiva, con prescrizioni;
- la convocazione di un incontro con la proprietà e i responsabili tecnici dello stabilimento API di Falconara Marittima, per una valutazione del protocollo d’intesa sottoscritto, a suo tempo, tra la proprietà e la Regione Marche, finalizzato a una riconversione dell’impianto produttivo di Falconara (dalla raffinazione delle benzine, alla produzione di energia elettrica, con tecnologie a basso impatto ambientale);
- un confronto con i cittadini della Bassa Valle Esina, appena disponibili ulteriori dati sul monitoraggio ambientale ed epidemiologico in corso di effettuazione da parte dell’Arpam e di altri soggetti pubblici.