Gara dappalto per ladeguamento del tratto di circa 2,8 chilometri dalla galleria Valgarizia
Provincia stessa per definire il problema del riutilizzo dei materiali di scavo preveniente dalle gallerie che l’ANAS realizzerà nell’ambito del progetto di ammodernamento della Salaria.
Si è infatti entrati nella fase finale del complesso procedimento che, come annunciato ieri dal Capo compartimento della viabilità per le Marche dell’Anas Oriele Fagioli al presidente della Provincia Massimo Rossi, porterà all’avvio, entro giugno 2009, della gara d’appalto per l’adeguamento del primo lotto del secondo stralcio, cioè il tratto di circa 2,8 chilometri dalla galleria “Valgarizia”, in comune di Acquasanta terme, fino a Trisungo, in comune di Arquata.
“Questo stralcio costerà quasi 100 milioni di euro già previsti nel piano pluriennale degli investimenti 2007 – 2011 dell’ANAS – spiega il presidente Rossi – si tratta di un lavoro molto costoso perché il tratto interessato si sviluppa quasi interamente in galleria. Da quanto mi riferisce l’ing. Fagioli, sono state finalmente superate le complessità procedurali e dunque è ragionevole pensare centro la metà dell’anno si potrà dare via all’appalto per avviare i lavori nei primi mesi del 2010. Per quanto concerne l’altro lotto, dalla galleria “Valgarizia” ad Acquasanta Terme – prosegue Rossi – come noto la progettazione è stata curata dall’Amministrazione Provinciale che ha redatto il progetto preliminare e, dopo la positiva valutazione d'impatto ambientale, anche quello definitivo. Ora l’ANAS, che lo prevede nell’area di inseribilità per il 2009, sta procedendo alla relativa approvazione”.
Per quanto riguarda il problema del riutilizzo dei materiali di scavo, alla conferenza dei servizi svoltasi ieri in Provincia hanno presto parte, oltre ai tecnici provinciali e a quelli dell’ANAS, anche i rappresentanti dell’Ente Parco dei Sibillini (l’area interessata dai lavori ricade infatti parzialmente in quella del parco) e del comune di Arquata. Delle cinque aree individuate dall’ANAS una, una ex cava posta lungo la strada “Nursina”, sulla quale si sono trovati tutti d’accordo, accoglierà circa 300.000 dei 400.000 metri cubi di arenaria che saranno estratti dalla montagna. Per la parte residua bisognerà individuare un altro tra i siti proposti, eventualmente attivando una procedura di concertazione tra le amministrrazioni interessate e i privati che vi operano per la proposizione di un progetto complessivo di sistemazione ambientale. In ogni caso, nel giro di pochissime settimane, con una nuova riunione della conferenza dei servizi, anche questo aspetto potrà essere definito.