/Immigrazione: No agli emendamenti della Lega Nord
Immigrazione: No agli emendamenti della Lega Nord
Canigola: «Si viola il principio universale del diritto alla salute, ribadito anche dalla Costituzione».
alla luce della vasta adesione delle associazioni del territorio». Lo dichiara l'assessore alle Politche sociali Licia Canigola a margine della conferenza stampa convocata per esprimere con voce comune, insieme alle numerosissime associazioni che si occupano di immigrazione, preoccupazione e contrarierà nei confronti dei due emendamenti depositati da alcuni senatori della Lega Nord che chiedono la modifica del comma 4 e l’abrogazione del comma 5 dell’articolo 35 del Decreto Legislativo 286 del 1998 (Testo Unico sull’immigrazione).
La modifica al comma 4 introduce un rischio di discrezionalità che amplificherebbe la difficoltà di accesso ai servizi sanitari facendo della “barriera economica” e dell’eventuale segnalazione (in netta contrapposizione al mandato costituzionale di “cure gratuite agli indigenti”), un possibile strumento di esclusione, certamente compromettendo la stessa erogazione delle prestazioni.
Il comma 5, di cui la Lega chiede l’abrogazione, prevede che "l’accesso alle strutture sanitarie (sia ospedaliere che territoriali) da parte dello straniero non in regola con le norme di soggiorno, non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano".
«Se ciò avvenisse - afferma l'assessore Canigola - si metterebbe in serio pericolo l’accesso alle cure mediche degli immigrati irregolari, violando il principio universale del diritto alla salute, ribadito anche dalla nostra Costituzione».
«Noi rispondiamo al nostro codice deontologico - afferma la dottoressa Marina Fiori dell'associazione Donne Medico - il diritto alla salute è un bene primario. Come può un medico denunciare? Non esiste colore di pelle o religione, quando ci troviamo di fronte ad una persona malata».
Insieme ai rappresentanti degli organismi del volontariato, del sindacato, della cooperazione allo sviluppo, dell’impegno civile e sociale, delle consigliere di Parità, dell’associazione donne medico, hanno fatto sentire la protesta della Provincia il presidente Massimo Rossi, i consiglieri provinciali aggiunti per gli immigrati Dossou Yovo Epiphane ed Elfanni Mohamed e il direttore del Centro degli Immigrati Omar Khattab.
Il presidente Rossi ha sottolineato: «Se non consentiamo le cure a chi lavora e vive con noi, noi stessi siamo esposti al pericolo. Se gli emendamenti fossero approvati – dice Rossi – ci sarebbe il rischio concreto di allargare gli spazi di clandestinità dei soggetti immigrati. Dobbiamo invece favorire politiche di integrazione efficaci per un benessere sociale collettivo e fornire risposte di lungo periodo».