Rifiuti, crescono le tariffe nelle Marche

Rifiuti, crescono le tariffe nelle Marche

La spesa media aumentata in un anno dell'8,9%. Nessun incremento invece ad Ascoli

a costare 171 euro, comunque al di sotto di 46 euro rispetto alla media nazionale, pari a 217 euro. E' quanto emerge dal dossier sulle tariffe dei rifiuti di Cittadinanzaattiva in occasione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti.
In assoluto, in Italia la spesa media annua più alta si registra in Sicilia con 280 euro, la più bassa in Molise (117 euro), a dimostrazione di una marcata differenza tra aree geografiche del Paese. Differente anche la situazione all'interno delle Marche: a Pesaro la Tia arriva a costare 188 euro, 27 euro in più rispetto a Urbino, 7 euro in più rispetto alla Tarsu di Macerata, 24 euo e 28 euro in più rispetto alla Tarsu che si paga ad Ancona e Ascoli Piceno.
Rispetto ad un incremento tariffario che in Italia dal 2006 al 2007 è stato del 3,8% su base nazionale, le Marche sono la regione che fa registrare un incremento ben maggiore (+8,9%), inferiore solo a quanto registrato in Friuli (+17,5%). In più di dieci anni dal Decreto Ronchi del 1997, solo due capoluoghi delle Marche, Pesaro e Urbino, sono passati dalla Tarsu alla Tia. Inoltre, rispetto al 2006, tra i capoluoghi di regione Pesaro ha fatto registrare il più alto incremento tariffario (+15%), seguito da Urbino (+13%), Ancona (+8%) e Macerata (+7%); nessun incremento invece ad Ascoli Piceno.