Telethon, in campo il calcio dilettantistico

Telethon, in campo il calcio dilettantistico

Un contributo è stato già donato dalla Lega Dilettanti. Una parte dei fondi sarà impegnato sulla SLA

squadre della LND scenderanno in campo per sostenere la raccolta fondi per la ricerca scientifica.
L’iniziativa della Lega Nazionale Dilettanti, da sempre attenta ai grandi temi sociali e sensibile alle attività che con tanto rigore e passione la Fondazione Telethon persegue, intende contribuire alla lunga maratona televisiva Telethon, prevista per il 12, 13 e 14 dicembre.
“Siamo sostenitori di Telethon ormai da anni - commenta il presidente della LND Carlo Tavecchio, che nei giorni scorsi ha incontrato anche la signora Susanna Agnelli, presidente di Telethon – ma quest’anno volevamo fare qualcosa in più per sostenere la ricerca scientifica nel nostro paese”. Oltre ad un contributo diretto versato dalla LND, infatti, al quale hanno partecipato tutti i Comitati e le Divisioni che compongono la struttura di base del calcio italiano, il 29 e 30 Novembre tutte le società dilettantistiche, circa 15.000, saranno sollecitate all’invio di Sms solidali. Prima dell’ingresso in campo delle squadre, su ognuno dei campi di calcio dove si disputeranno gare dei campionati dilettanti e di settore giovanile, sarà letto un messaggio di sostegno a Telethon, con l’invito a inviare un sms al numero 48548  (costo di 2 euro).
"L'iniziativa che la Lega Nazionale Dilettanti ha voluto dedicare a Telethon ha un valore straordinario – ha commentato la signora Agnelli, nell’incontro con Tavecchio - non solo per l'importanza dell'impegno assunto ma anche per il coinvolgimento dei protagonisti dello sport più amato e diffuso nel nostro paese, i dilettanti del calcio,  in un grande progetto di solidarietà. Un piccolo gesto di ognuno di loro potrà aiutare la ricerca nel cammino verso la cura di persone meno fortunate"
L’ambasciatore principale di questa iniziativa sarà il campionato di Serie D, la punta dell’iceberg di un movimento che conta oltre 1.500.000 tesserati: negli stadi dove si giocheranno gli incontri del campionato nazionale dilettantistico saranno esposti striscioni a bordo campo a sostegno di Telethon e sarà distribuito in tribuna materiale informativo per promuovere la raccolta di fondi.
“Una parte importante della nostra donazione – aggiunge il presidente LND - servirà a finanziare la ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica (SLA), patologia purtroppo tristemente legata al mondo del calcio, per la quale tutti insieme vorremmo poter fare qualcosa in più”. La LND infatti ha deciso di adottare un progetto finanziato da Telethon su una forma giovanile di SLA curato dal Dott. Giordano Liberi dell’IFOM di Milano.
Il calcio dilettantistico e giovanile, che rappresenta l’espressione più leale di questo sport, sabato e domenica scenderà in campo con un obiettivo in più: andare in gol anche per aiutare la ricerca scientifica, per far vincere la grande famiglia del calcio di base, calciatori e calciatrici, dirigenti, tecnici e spettatori.

Il Messaggio della LND
Prima del fischio d’inizio delle partite del 29 e 30 novembre 2008, su tutti i campi della LND, verrà letto un messaggio a sostegno dell’iniziativa della raccolta fondi in favore della ricerca:
“Il filo della solidarietà unisce ancora una volta Telethon e la Lega Nazionale Dilettanti, che sostiene l’iniziativa della raccolta fondi in favore della ricerca contro la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica). Questa iniziativa consolida l’impegno sociale della Lega Nazionale Dilettanti e vuole configurarsi come una proposta concreta e immediatamente attuabile di intervento ma, al tempo stesso, come un momento di sensibilizzazione nei confronti della SLA e di tutte le problematiche collegate a una malattia che, purtroppo, non lascia scampo. Diamo un sostegno benefico per combattere una patologia neuro-degenerativa che colpisce persone in tutti i Paesi del mondo. Inviando un sms al numero 48548, al costo di 2 euro, offriremo un contributo non solo economico ma anche morale, veicolato come messaggio forte da parte del calcio dilettantistico e giovanile a non smettere di lottare e a non arrendersi di fronte alle difficoltà. Grazie alla Lega Nazionale Dilettanti e grazie, soprattutto, alla Vostra sensibile generosità. Sosteniamo la raccolta fondi e inviamo subito un SMS di solidarietà al numero 48548. Con 2 euro, devolverete la Vostra cifra a Telethon e alla ricerca contro la SLA”.   

LA SLA
La SLA è una malattia degenerativa che porta a una perdita graduale dei motoneuroni, le cellule del sistema nervoso che impartiscono ai muscoli il comando di movimento. Le persone affette vanno progressivamente incontro a paralisi e a morte entro pochi anni dall’esordio dei sintomi: in Italia si contano dai 4 ai 6 ammalati ogni 100 mila abitanti. Circa il 10% dei pazienti è affetto da una forma ereditaria della malattia che, nel 20% dei casi, è dovuta a una forma mutata di una proteina, la superossido dismutasi 1 (SOD1). In condizioni normali SOD1 funziona come uno “spazzino”, eliminando dalle cellule i pericolosi radicali liberi: quando però è mutata diventa tossica a sua volta, favorendo la degenerazione cellulare.
Fino a poco tempo fa la comunità scientifica concordava sul fatto che la SLA colpisse esclusivamente i motoneuroni. Recentemente, però, questo “dogma” ha cominciato a scricchiolare: è diventato sempre più chiaro infatti che il danno riguarda anche altri tessuti e cellule, come per esempio la glia – l’insieme delle cellule che forniscono nutrimento e supporto ai neuroni. Uno studio finanziato da Telethon e pubblicato on line sulla prestigiosa rivista Cell Metabolism* dal gruppo di ricerca guidato da Antonio Musarò del dipartimento di Istologia ed Embriologia medica dell’Università “La Sapienza” di Roma dimostra per la prima volta che anche il muscolo scheletrico può essere tra i tessuti danneggiati direttamente dall’effetto tossico di SOD1 e che può quindi contribuire allo sviluppo della patologia: i ricercatori, infatti, hanno creato un modello animale della malattia in cui la versione “sbagliata” della proteina SOD1 veniva prodotta soltanto nel muscolo scheletrico e non nei motoneuroni. Dal momento che l’animale mostrava comunque segni caratteristici della SLA, come atrofia dei muscoli e perdita della forza muscolare, hanno concluso che il muscolo scheletrico è tra i tessuti direttamente colpiti dal danno, alla pari dei motoneuroni.

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