Un'ora d'aria a colori, i detenuti incontrano i figli

Un'ora d'aria a colori, i detenuti incontrano i figli

Nel carcere i figli minori e i genitori a colloquio in un contesto più confortevole

l’esperienza della visita in carcere al genitore? L’Ordinamento penitenziario prevede che i detenuti possano generalmente usufruire di 6 colloqui mensili, della durata di un’ora, con i familiari e che tali colloqui si svolgano in locali privi di mezzi divisori. Ma si tratta, comunque, di ambienti certo non a misura di bambino. Da qui, con l’obiettivo di ridurre il disagio a questi bambini e permettere loro di vivere in maniera meno traumatica l’esperienza della visita al genitore in carcere, è nato il progetto “Un’ora d’aria a colori” che vede insieme, per il quarto anno consecutivo, il Comune, il mondo della scuola e la Casa Circondariale.
Grazie alla disponibilità della direttrice, la dott.ssa Di Feliciantonio, si cercherà di favorire, per quanto possibile, un clima più sereno ed accogliente in cui i figli e i genitori detenuti potranno svolgere i colloqui. Nella Casa Circondariale sarà quindi allestito uno spazio apposito in cui i figli minori e i genitori potranno incontrarsi in un contesto più confortevole.
“Con questo progetto – ha commentato l’assessore alla Pubblica Istruzione, Gianni Silvestri – si cerca di favorire, per quanto possibile, un ambiente più sereno, dove i figli minori e i genitori detenuti potranno colloquiare, facilitando così l’instaurarsi di relazioni positive tra il minore, i genitori, l’agente preposto ai controlli (quale rappresentante delle Istituzioni) e volontari eventualmente coinvolti. Abbiamo voluto questo incontro con le scuole che hanno aderito al progetto, nel periodo natalizio – conclude l’assessore Gianni Silvestri – per testimoniare, con spirito di solidarietà, la vicinanza dei bambini, coetanei, insegnanti e famiglie verso situazioni di svantaggio”.
Le scuole sono state quindi invitate  a fornire libri, quaderni, giocattoli (tutti in buono  stato). In  questo modo i bambini riflettono, aiutando i loro coetanei meno  fortunati.