Rossini: «C'è bisogno di una società migliore dove la guerra non abbia più posto»
1918 l’Italia uscì dalla Prima guerra mondiale. Davanti al monumento ai caduti, in cui sono incisi i nomi del 46 lamensi che nella “Grande Guerra” morirono, sacrificando la loro vita per la patria e per la nazione, e affianco al sindaco Patrizia Rossini, al vicesindaco Corradetti, ai membri della Giunta e alle autorità militari e religiose locali, alla commemorazione hanno infatti partecipato direttamente, e attivamente gli alunni della 5 A della Elementare di Piattoni, insieme alle loro maestre, leggendo anche dei loro pensieri sul significato di quell’evento. Prima però è stato il sindaco a introdurre la cerimonia, appena deposto una corona sul Monumento di Piazza Roma, rivolgendosi nel suo intervento, e alla presenza di molti concittadini, proprio ai ragazzi presenti: «Nonostante il sacrificio di quegli uomini che morirono per la libertà della nostra Patria – ha detto – l’Italia ancora oggi continua a soffrire, e a dover superare problemi che riguardano tutta la collettività.
Ciò testimonia di quanto ci siano ancora bisogno di impegno civile e di partecipazione, soprattutto da parte dei più giovani, affinché si costruisca per il futuro una società migliore, più aperta e matura, e dove la guerra non abbia più posto. In un mondo come quello attuale – ha aggiunto Patrizia Rossini – in cui purtroppo molti bambini-soldato sono ancora utilizzati per fare le guerre, in tanti Paesi poveri, occorre lavorare insieme per ridare a questi piccoli e a tutte gli esser umani quei diritti di base che non dovrebbero essere più messi in discussione».
Dopo il sindaco e le brevi letture degli alunni locali, il parroco di Piattoni Don Nazzareno Gaspari ha ricordato il valore della «tolleranza e del dialogo, sia fra Stati che fra singoli individui, per realizzare accordi che portino ad una pace duratura fra tutti gli uomini», e poi ha impartito una benedizione a tutti i presenti.