riscaldamento. Le città interessate sono Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa, Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Ve-rona, Vibo Valentia, Viterbo. Ma in generale, spiega Confedilizia in una nota, potranno farlo tutti i Comuni situati nella "Zona climatica" contraddistinta dalla lettera D. Dallo scorso 15 ottobre i riscaldamenti potevano invece essere accesi dagli abitanti di Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L'Aquila, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Urbino, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Vero-na, Vicenza e, in generale, di tutti i Comuni situati nella "Zona climatica" contraddistinta dalla lettera E.
I Comuni situati nella "Zona climatica" F (quali - per esempio - Belluno, Bormio, Brennero, Brunico, Cortina d'Ampezzo, Courmayeur, Cuneo, Ovindoli, Pescasseroli, Stelvio, Trento) non hanno limitazioni temporali, potendo in qualsiasi momento accendere i propri impianti), mentre in tutti gli altri Comuni, per attivare i riscaldamenti, si dovrà ancora attendere qualche giorno. I Sindaci dei Comuni possono tuttavia ampliare, a fronte di comprovate esigenze, i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di accensione dei riscaldamenti. Per conoscere la "Zona climatica" di appartenenza del proprio Comune Confedilizia ha messo a disposizione il proprio sito www.confedilizia.it.