/Ballarin, la Fondazione Carisap non vuole far arricchire qualche privato
Ballarin, la Fondazione Carisap non vuole far arricchire qualche privato
Il coinvolgimento di Tschumi vale come opportunità
Tale dibattito è importante già di per sé, cioè a prescindere dai risultati concreti ai quali porterà. Credo quindi utile fornire indicazioni su tre aspetti, a maggior chiarimento di quanto già avevo scritto a tutti i quotidiani il 2 agosto scorso:
1.La Fondazione non effettua un intervento di beneficenza a favore di San Benedetto. Il fine della Fondazione è la realizzazione di un’opera architettonica di grande rilievo che valga a favorire l’identificazione del nostro territorio, con tutto ciò che ne consegue in termini di presenze, per congressi e per turismo. L’intervento non si inserisce in una logica di campanile, ma piuttosto di territorio più vasto. Per fare ciò la Fondazione chiede la collaborazione di un Comune che metta a disposizione dell’iniziativa l’area, avendo l’assoluta garanzia che si manterrà per sempre un utilizzo non solo pubblico, ma anche gratuito, dell’opera. Si tratta quindi di un intervento di utilità sociale, da parte della Fondazione e di un Comune, a favore dell’intero territorio.
2.Cosa, in concreto, si intende realizzare. Poiché la Fondazione chiede ad un Comune di mettere a disposizione un’area, vuole che sia il Comune ad indicare cosa voglia realizzarci. Il coinvolgimento di Tschumi vale come opportunità: molte grandi opere, fin dall’antichità, sono nate perché i proprietari ed i finanziatori hanno avuto la consapevolezza dei propri limiti ed hanno quindi vagliato idee e suggerimenti di grandi architetti.
3.Gli interessi dei privati. La Fondazione vuole assolutamente evitare di essere utilizzata per far arricchire qualche privato. Anche per tale motivo abbiamo chiesto che sia il Comune ad indicare l’area.