Ambiente, messa in sicurezza dei corsi d'acqua

Ambiente, messa in sicurezza dei corsi d'acqua

Per il torrente Marino 45.000 euro. Per il Castellano fondi da 120 mila euro

e messa in sicurezza della Provincia su alcuni torrenti che consentiranno di declassificare le zone adiacenti a questi corsi d’acqua come zone di rischio “E2” piuttosto che l’attuale “E3”, rendendo così di nuovo possibile realizzare ampliamenti di attività produttive così come previsto dal Piano di Assetto Idrogeologico delle Marche (PAI).
Il punto della situazione è stato fatto oggi nella sala riunioni della Comunità montana del Tronto dall’assessore al Genio civile Luigino Baiocco, accompagnato dal dirigente del settore ing. Stefano Babini e dall’architetto Emidio Cinesi; erano presenti anche il presidente dell’Ato Stefano Stracci, il presidente della Ciip Paolo Nigrotti e MARINOl’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Ascoli Luigi Lattanzi.
“Si tratta di una serie di interventi che non inizia e non finisce oggi – ha commentato l’assessore al Genio civile Luigino Baiocco – ma sono parte di una complessa pianificazione per la salvaguardia idraulica, la messa in sicurezza e la riqualificazione di corsi d’acqua che attraversano quartieri abitati con l’ulteriore scopo di restituire alle famiglie picene scorci naturalistici senza paragoni, come quelli che offre il Castellano”. 
Due dei quattro lavori di cui si è parlato sono già stati portati a termine: si tratta di quelli effettuati sul torrente Castellano e sul fiume Tronto. Il primo è stato finanziato con fondi provinciali per 120.000 euro ed è consistito nel consolidamento del costone in frana sovrastante grazie a reti metalliche e gabbionate in pietra alla base del costone e al riposizionamento del corso d’acqua, finora deviato sulla sponda destra, nel letto centrale. Nello stesso tempo si è cercato di ricostruire la spiaggetta alla base della parete dove giovani e famiglie erano soliti recarsi. Anche i lavori sul Tronto, effettuati all’altezza del cavalcavia dell’asse attrezzato nella zona dell’ex Mondadori, sono stati finanziati nel bilancio provinciale per 49.000 euro ma con fondi provenienti dal Ministero dell’Ambiente. La sede di flusso è stata allargata e l’argine destro è stato innalzato. In tal modo, un’area di 80.000 metri BRETTAquadrati è stata “liberata”: declassificandola come “E2”, le aziende presenti in zona potranno ampliare le proprie attività o insediarne di nuove.
Stesso finanziamento ma per 45.000 euro anche per il torrente Marino dove i lavori inizieranno a breve. Grazie al miglioramento della capacità di deflusso, al consolidamento arginale e all’eliminazione di un attraversamento che costituisce una strozzatura del corso d’acqua, anche qui saranno “liberate” aree soggette al vincolo del PAI. L’ultimo intervento che è stato illustrato è quello sul torrente Bretta in località Brecciarolo finanziato con fondi del Cipe per 150.000 euro. I lavori, iniziati da tre settimane, consistono in una ripulitura di un tratto lungo 165 metri, la posa di “materassi” di tipo “Reno” (reti metalliche riempite con ciottoli o pietrame) e il posizionamento di balaustre in legno e di “biostuole”, cioè dei particolari tessuti che saranno appoggiati sul terreno e successivamente rinverditi. Anche in questo caso il terreno adiacente sarà declassificato come zona “E2” con i conseguenti vantaggi che ne derivano.
Siamo particolarmente orgolgiosi non solo dei risultati – ha dichiarato l’assessore Lattanzi – ma anche del fatto che sono stati raggiunti attraverso una forte sinergia tra gli enti: la collaborazione tra Provincia, Comune, Ato e Ciip ha consentito di dare risposte precise alle esigenze del territorio che sono state individuate congiuntamente” “Attraverso il nostro braccio operativo che è la Ciip - ha aggiunto il presidente dell’Ato Stefano Stracci – noi cerchiamo inoltre di lavorare in economia TRONTOagganciandoci a lavori già in corso e quindi risparmiando soldi da destinare a nuovi interventi o alla riduzione dei costi in bolletta”.
“Continuiamo a lavorare al nostro progetto di sviluppo sostenibile con interventi che salvaguardano le caratteristiche naturali del nostro territorio aumentando la qualità della vita nella nostra Provincia – ha aggiunto il presidente della Provincia Massimo Rossi – Questi interventi dimostrano che, oltre alla prevenzione dei rischi, stiamo lavorando anche sulla riqualificazione ambientale e sulla valorizzazione ed esaltazione del nostro splendido paesaggio”.
“Ci sono molte altre aree da sistemare nel nostro territorio che, seppur bellissimo, presenta un rischio idrogeologico molto alto e un terreno particolarmente friabile – ha concluso l’assessore Baiocco – per questo sollecitiamo la massima attenzione a livello nazionale affinché non ci si trovi costretti a dover scegliere su quale urgenza intervenire per la scarsità dei fondi a disposizione”.