/Fondi Fas, Sgl Carbon la prima priorità delle Marche
Fondi Fas, Sgl Carbon la prima priorità delle Marche
È ora compito del Ministero avviare tutte le verifiche previste dal Progetto strategico speciale
riconversione industriale attraverso i fondi Fas, destinati alle aree sott’utilizzate. La graduatoria è stilata in ordine di priorità e comprende, al primo posto, la SGL Carbon (Ascoli Piceno), al secondo due aree di Falconara Marittima (Ancona) e Basso bacino del Chienti (Macerata e Fermo), al terzo il sito Sacomar (Fermo). Gli interventi, come sottolinea l’assessore all’Industria Gianni Giaccaglia, “mirano a bonificare le aree inquinate attraverso programmi di riconversione industriale e di sviluppo economico e produttivo”. Il Cipe ha stanziato 3 miliardi di euro per i fondi Fas, di cui 450 milioni a favore del Centro Nord. La graduatoria è unica e nazionale.
Quella delle Marche è stata predisposta coinvolgendo le amministrazioni provinciali, insieme alle categorie economiche e sociali. Secondo Giaccaglia e l’assessore al Piceno Sandro Donati, rappresenta “un atto politico importante che conferma l’impegno della Giunta regionale per il recupero delle aree industriali più critiche e il loro rilancio economico”. Donati, in particolare, si sofferma sulle vicende della Carbon: “È un’occasione per rilanciare il Piceno. La riconversione industriale del sito contribuisce a rafforzarne l’economia e l’occupazione.
È ora compito del Ministero avviare tutte le verifiche previste dal Progetto strategico speciale (PPS) indicate dalla delibera del Cipe del marzo scorso per l’inserimento dell’intervento tra quelli da finanziare”. Le riconversioni vengono agevolate sulla base delle disponibilità economiche dello Stato. Sono ammessi anche gli investimenti finalizzati alla realizzazione di interventi produttivi, non solo manifatturieri, e centri di competenza per la ricerca e l’innovazione delle attività produttive.
È necessario un impegno a investire, dimostrato e documentato, da parte di imprese e altri soggetti interessati al sito. Il Ministero accantona le risorse per finanziare le proposte pervenute, privilegiando quelle con cronoprogramma più contenuto nei tempi e che comportino investimenti pubblici inferiori.