L’incontro,presieduto da Anna Bartolini rappresentante italiana delle associazioni dei consumatori europee ha consentito di mettere a punto alcune interessanti direttive che Bruxelles si accinge ad emanare in tutti e 27 i Paesi a difesa dei consumatori. Mario Nava, capo unità della DG SANCO (la direzione che a Bruxelles si occupa dei consumatori) ha detto che la direttiva sulle vendite a distanza ,verrà adeguatamente modernizzata e che le aste on-line vanno disciplinate mentre ora non lo sono. In ottobre, pertanto,la Commissione varerà una unica direttiva che ne raggruppa ben quattro già precedentemente approvate e divenute obsolete, che riguarderanno tutti i contratti di compravendita di beni , quali la garanzia legale sui prodotti difettosi, il diritto di recesso che non richiederà più obbligatoriamente la raccomandata ma basterà anche una semplice e-mail per renderla efficace; riguardo l’assistenza post vendita, c’è la possibilità per il consumatore di non pagare spese aggiuntive che non siano previste nel contratto o nella proposta di acquisto.Il diritto di recesso è elevato a 14 giorni mentre coloro che non ricevono la merce già pagata dovranno essere rimborsati entro 7 giorni. La direttiva prevede anche che per le merci sia indicato il paese di origine.Uno degli obiettivi, ha spiegato Mario Nava,è quello di rimuovere la sfiducia dei consumatori attraverso norme che producano invece una protezione elevata per chi acquista beni durevoli.
Dopo l’approvazione di questa direttiva, prevista per l’8 ottobre, bisognerà comunque attendere il sì definitivo del Parlamento europeo per farla entrare in vigore.
A chiusura dell’incontro, il rappresentante del CODACONS ha auspicato che si arrivi presto ad una direttiva europea che imponga sui cartellini dei prezzi, la indicazione di quanto il prezzo si maggiora nei vari passaggi dal produttore al consumatore,insomma uno scorporamento del prezzo per scoprire le anomalie commerciali. In particolare,ha detto il rappresentante i mercati all’ingrosso devono mettere in rete on-line, i prezzi degli ortofrutticoli lamentando che l’osservatorio dei prezzi, tanto decantato dalle istituzioni, non funziona adeguatamente come dovrebbe.