Uccise lo zio a fucilate, condannato a 14 anni e mezzo

Uccise lo zio a fucilate, condannato a 14 anni e mezzo

La difesa, sostenuta dall'avv. Alessandro Angelozzi, sta valutando il ricorso in appello

La stessa pena chiesta dal pm Picardi, che era partito da una base di 21 anni, ritenendo l'aggravante della premeditazione equivalente alle attenuanti generiche dovute all'incensuratezza di D'Intino. La difesa, sostenuta dall'avv. Alessandro Angelozzi, sta valutando il ricorso in appello.
D'Intino, arrestato la sera stessa del delitto, ammise subito di aver esploso tre colpi col fucile (regolarmente detenuto dal padre) contro l'abitazione dello zio, ma solo per spaventarlo. Disse di aver esploso un primo colpo verso l'abitazione del congiunto perché questi poco prima aveva fatto una telefonata minacciosa a sua nonna, alla quale da tempo chiedeva soldi. Tanto che l'anziana si era trasferita in casa del nipote. D'Intino si era quindi allontanato in auto per poi tornare indietro ed esplodere altri due colpi in rapida successione, ma senza rendersi conto che lo zio si trovava dietro la finestra. Una tesi che però non ha convinto il gup Panichi.