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Amici della Bicicletta: ad Ascoli manca la volontà politica
«Non basta organizzare ogni tanto Ascolinbici»
comunali che per promuovere la bicicletta come mezzo quotidiano di trasporto sia sufficiente organizzare ogni tanto “Ascolinbici”?
Pur riconoscendo la buona volontà degli assessori organizzatori di questa manifestazione, ci chiediamo come mai il Comune di Ascoli Piceno non metta in atto tutte quelle iniziative che davvero potrebbero promuovere un uso quotidiano della bicicletta: chiusura del centro storico alle auto, cicloparcheggi, piste ciclabili, incentivi sull’acquisto di biciclette, bike sharing etc…
Proprio riguardo al bike sharing rimarchiamo che anche questa estate è ormai passata senza che l’amministrazione comunale si sia attivata per inaugurare questo servizio a disposizione dei cittadini… altro che “Ascolinbici”.
Eppure i proclami in tal senso da parte del sindaco di Ascoli erano stati abbastanza chiari, sia nell’ultima campagna elettorale, sia nelle recenti dichiarazioni rilasciate alla stampa.
Altre città, anche della nostra provincia, si sono da tempo attivate con servizi simili più o meno sofisticati ed efficienti.
In campo nazionale, l’ultima inaugurazione di un servizio di bike sharing risale allo scorso 11 settembre a Varese, dove un'azienda ha donato al comune un sistema completamente automatizzato (denominato Bicincittà) comprendente 4 rastrelliere con bici pubbliche prelevabili con card a microchip.
Con una punta di rammarico, gli Amici della Bicicletta di Ascoli Piceno ritengono che il ritardo della nostra città non sia dovuto tanto alla mancanza di fondi o di sponsor (questi ultimi farebbero a gara per donare alla città un servizio simile con un ampio e duraturo ritorno di immagine), quanto alla mancanza di volontà politica in particolare alla carenza di politiche ambientali volte a rendere la nostra città sempre più bella, pulita, vivibile e a misura di uomo e non di auto.
D’altronde cosa possiamo aspettarci da un'amministrazione che in tema di mobilità sostenibile si è limitata alla messa in opera di qualche passaggio pedonale rialzato, peraltro mal realizzato, e alla chiusura temporanea alle auto di qualche via del centro per lavori di manutenzione?
E cosa dire di un assessorato all’ambiente completamente estraneo al tema della mobilità sostenibile? Troppo occupato al taglio delle piante, direbbero gli amici di Legambiente.
Per non parlare dell’assessorato al traffico che dopo anni di studio, raccolta dati, riunioni e incontri pubblici, ora non trova di meglio che fare un “sondaggio” tra i cittadini. E’ vero che elezioni sono vicine, ma non prendere decisioni per paura di perdere consenso pensiamo sia la cosa più umiliante per un politico serio.
Infine, riguardo al decoro del centro storico di Ascoli, vorremmo ricordare all’assessore Cesare Celani, con delega all’arredo urbano, che i sempre più numerosi, malgrado tutto, ciclisti di Ascoli Piceno denunciano da anni la carenza di cicloparcheggi sicuri, rimanendo così costretti ad arrangiarsi con pali della segnaletica stradale o altro, recando purtroppo intralcio al passaggio pedonale e soprattutto alle carrozzine dei disabili.
E speriamo che questa volta il sindaco di Ascoli Piceno, Piero Celani, non si dichiari sorpreso e con la coscienza a posto in quanto organizzatore della manifestazione Ascolinbici.
Vale la pena ricordare, con l’occasione, che la suddetta manifestazione da noi ideata anni addietro con lo scopo principale di sensibilizzare gli amministratori al tema della mobilità ciclistica e della sicurezza stradale, è stata poi negli anni successivi riproposta dal Comune di Ascoli travisandone però la finalità principale per cui era stata ideata.
Insomma, Ascolinbici era stata ideata dagli AdBascoli, associazione onlus di cittadini ascolani, per chiedere al Comune più spazio e dignità per la bicicletta. Il Comune, per tutta risposta, riutilizza Ascolinbici per sensibilizzare i cittadini. Qualcosa non quadra».