/Tallacano, tra due mesi il deposito della perizia
Tallacano, tra due mesi il deposito della perizia
Il C.T.U. Spada ha fissato per il 26 settembre un incontro con i legali delle parti
d’ufficio ing. Andrea Spada per depositare la perizia che dovrà stabilire le cause tecniche del crollo della conduttura idrica in località Tallacano che comportò la totale interruzione dell’erogazione dell’acqua nell’ascolano dal 28 dicembre 2007 per quasi una settimana, arrecando notevoli disagi alle famiglie ed ingenti danni economici alle attività commerciali e ricettive. Lo fa sapere in una nota Micaela Girardi, responsabile Movimento Difesa del Cittadino Ascoli Piceno.
La nota ricorda che «la C.I.I.P. s.p.a. (gestore del servizio) ha introdotto una procedura dinanzi al Tribunale di Ascoli Piceno denominata “accertamento tecnico preventivo”, nella quale il Movimento Difesa del Cittadino è intervenuto, tramite il proprio legale avv. Micaela Girardi, al fine di accertare se il crollo sia avvenuto per mancanza di manutenzione della conduttura sin dal momento della sua costruzione negli anni ’50.
Il C.T.U. ing. Spada ha fissato per il 26 settembre prossimo un incontro con i legali ed i consulenti delle parti, sollecitando una presa di posizione su alcuni quesiti tecnici, ai quali sarà poi lui stesso a dover dare la risposta definitiva.
Il Movimento Difesa del Cittadino continua a seguire da vicino la gestione del servizio idrico, dato che l’attuale affidamento concesso per venticinque anni a C.I.I.P. s.p.a., società a capitale interamente pubblico appartenente ai comuni – sembra volersi sottrarre a quello che tecnicamente, ai sensi di legge è definito “controllo analogo” cioè il controllo che i comuni dovrebbero poter esercitare sulla società pubblica che gestisce il servizio idrico, come se fosse un servizio interno agli stessi enti locali.
Al riguardo, si segnala che il Presidente del C.I.I.P. con lettera dell’8 agosto scorso ha respinto la richiesta del Presidente A.T.O. di partecipare, anche mediante delegati, ad incontri esplicativi con i sindaci dei comuni (che si ribadisce sono soci di C.I.I.P.) sui temi relativi alle opere da realizzarsi nel prossimo triennio e alle tariffe.
Si ricorda che A.T.O. è il consorzio obbligatorio tra la provincia ed i 59 comuni che appartengono al territorio di sua competenza ed ha il ruolo di “controllore” di chi gestisce il servizio idrico. Tale secco rifiuto - dice la nota - rappresenta una conferma che il consiglio di amministrazione di C.I.I.P. s.p.a. intende seguire metodi che contrastano con lo spirito della oramai nota gestione “in house” che vuol dire “in proprio”, ottenuta cioè senza ricorrere ad una gara sul libero mercato, sul presupposto che gli enti locali esercitino il “controllo analogo” di cui si è detto.
Di recente altri elementi di chiusura si sono aggiunti: il Movimento Difesa del Cittadino, nella persona dell’avv. Micaela Girardi, ha preso parte ad agosto alle riunioni indette dall’ATO nel corso delle quali si è registrata una dura ed esplicita ed inspiegabile contrarietà del sindaco di Ascoli Piero Celani a che le associazioni dei consumatori svolgano un ruolo di sostegno nella verifica della qualità e dell’efficienza del servizio idrico integrato, ruolo che invece è espressamente previsto nella legge Finanziaria 2008».