/Dal 23 settembre cartelli nei locali sui rischi dell'alcol
Dal 23 settembre cartelli nei locali sui rischi dell'alcol
Per chi non ottempera è prevista la chiusura del locale da 7 a 30 giorni
effettuano spettacoli o intrattenimenti musicali e danzanti (pub, disco – bar ecc.) nonché teatrali e di cabaret o arte varia, oltre che a tutte le manifestazioni con esecuzioni musicali, sarà obbligatoria l’esposizione, all’interno ed all’uscita dei locali, di tabelle che specifichino sia quali sono i sistemi di intossicazione alcolica sia i quantitativi degli alcolici più diffusi la cui ingestione può determinare il superamento del limite consentito di tasso alcolemico.
La norma prevede altresì che il titolare metta a disposizione dei clienti anche degli alcolimetri e che inoltre effettui la formazione di barman, camerieri, ecc. per una somministrazione responsabile dell’alcol al cliente e per aiutare i clienti stessi a comprendere le tabelle ed a capire l’utilità dei comportamenti suggeriti. Del nuovo obbligo, ne dà notizia la Confcommercio evidenziando che per chi non ottempera è prevista la chiusura del locale da 7 a 30 giorni.
«Ci siamo già organizzati – precisa il direttore Giorgio Fiori – per rendere disponibili per tempo i previsti cartelli obbligatori ma la troppa genericità e la troppa sommarietà delle indicazioni contenute sulle tabelle per i tassi alcolemici le rendono inapplicabili. Per questo la nostra Organizzazione Nazionale ha già richiesto al ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, l’immediata sospensione del provvedimento o almeno una proroga di 60 giorni della sua entrata in vigore.
La cartellonistica – aggiunge Fiori – è inoltre inadeguata, perché non riesce a fornire informazioni attendibili ai consumatori. Per esempio nei casi in cui la birra viene servita alla spina (casistica non riportata sulle tabelle) diventa estremamente difficile fare un rapido calcolo sulla quantità e sulla gradazione alcolica ingerita. Lo stesso vale per i cocktail, la cui percentuale di superalcolico è variabile e quindi difficilmente calcolabile dal consumatore. Esiste un altro problema che non è da poco – conclude Fiori – perché la scadenza immediata con cui si impone ai locali l’esposizione dei cartelli non tiene in considerazione dei tempi per la stampa e la distribuzione, quindi molti locali potrebbero trovarsi, loro malgrado, ad incappare nella sanzione sproporzionata della chiusura».