S.Benedetto, a rischio i maestri d'ascia

S.Benedetto, a rischio i maestri d'ascia

La cantieristica sambenedettese da sempre in questo settore

legno solcare le onde? Gozzi, lance, pilotine, lanzini costruiti con legni scelti (quercia, gelso, mogano e tanti altri ancora): la cantieristica di San Benedetto del Tronto c’è da sempre in questo settore. Da generazioni: tradizioni di famiglie che sono diventate un pezzo importante della storia della marineria.
Un mestiere, questo di chi crea dal legno piccoli capolavori che vanno per mare, destinato a morire? La Cna di Ascoli Piceno, con il suo settore della Nautica, sta lavorando per scongiurare questo rischio. Anzi. “L’industria della plastica avanza – spiega Gino Sabatini, presidente della Cna di Ascoli Piceno - ma noi vogliamo che questa antica arte non scompaia”. “E tutto ciò – precisa Vincenzo Michettoni, presidente di Cna Nautica - non solo per una sorta di vocazione all’archeologia artigiana. La formazione altamente specializzata deve essere uno dei punti di forza per dare forma e contenuto a quel Distretto del indispensabile per il rilancio di tutta l’economia del territorio”.
Gli artigiani di San Benedetto sono conosciuti in tutta Italia le loro capacità. Alla stessa stregua di altri distretti produttivi d’eccellenza, come ce ne sono in Liguria o in Toscana. Professionalità “storiche”, come quella di Francesco Ascolani, 77 anni, da 57 sulla breccia: “Ora dobbiamo chiamarci costruttori nautici ma a me piace ancora quello di maestro d’ascia. Le oltre 120 barche che ho realizzato nella mia vita le ho disegnate tutte da solo. I tempi sono cambiati e bisogna adeguarsi alle nuove regole ma senza snaturare quella che è una vera e propria arte”.
“Abbiamo trascorso l’estate in giro per l’Italia a lavorare sulle barche di legno che avevano bisogno di manutenzione o di essere ristrutturate – spiega Massimiliano Marchetti, associato Cna – e per noi sarebbe un sogno fare in modo che siamo i committenti a sapere di dover venire a San Benedetto per effettuare determinati lavori”. “Per raggiungere questi obiettivi – aggiunge Domenico Flammini - la Cna sta lavorando insieme alle istituzioni locali (Comune, Provincia, Regione) per la realizzazione di un piano di azione che farà leva sulla formazione e sull’alta specializzazione”.
A questo si deve aggiungere un’azione che salvaguardi queste attività anche dal punto di vista legislativo e normativo, a cominciare della regole Cee sulla “marchiatura” che devono tenere conto che queste dei maestri d’ascia non sono produzioni in serie ma uniche e irripetibili.