S.Benedetto, il porto nella nautica regionale

S.Benedetto, il porto nella nautica regionale

Si tratterà di un vero e proprio “distretto del mare”

tecnico professionale della nautica-cantieristica nelle Marche”, un centro di alta specializzazione nel settore della nautica in fase di costituzione di cui faranno parte anche Pesaro, Fano e Ancona. Si tratterà di un vero e proprio “distretto del mare” che diventerà una risorsa occupazionale e turistica e sarà in grado di valorizzare le tante competenze che la nostra città rivierasca può già vantare nei campi della cantieristica navale e della pesca. Questi sono settori in netto sviluppo in Italia e particolarmente nelle Marche, in special modo quello della cantieristica da diporto che coinvolge diversi tipi di produzione: meccanica, tessile, arredamento e impiantistica.
Si rivela quindi indispensabile in questo contesto investire nella formazione degli addetti ai lavori, per questo la Provincia di Ascoli ha premuto affinché la Regione inserisse nella propria programmazione corsi di alta specializzazione IFTS attinenti al settore della nautica e della cantieristica, come quello per “Disegnatori tecnici/navali” o per “Tecnici superiori della programmazione di produzione e logistica” con specifico riferimento alla cantieristica navale.
Dopo gli incontri già svolti con il Comune di San Benedetto e, in particolare, con l’assessore alle Politiche del mare Settimio Capriotti, la Provincia organizzerà nelle prossime settimane corsi di alta formazione e di riqualificazione per gli operatori che lavorano all’interno del porto così da rendere la città competitiva nel territorio regionale alla pari con Fano, Pesaro e Ancona. “Con questi presupposti San Benedetto sarà protagonista di questo distretto della nautica – ha dichiarato l’assessore provinciale alla Formazione professionale Emidio Mandozzi - che saprà ridare vigore alla struttura economica del porto, da sempre una risorsa per le Marche e per l’Italia centrale. Risorsa che noi vogliamo continuare a valorizzare attraverso un ‘piano di azione locale’ che farà leva sulla formazione e sull’alta specializzazione e coinvolgerà l’università, il centro locale per la formazione, le parti sociali, le associazioni di categoria e quelle imprenditoriali. Non ultimo, anche il Parco Marino contribuirà alla riuscita della riconversione economica della struttura portuale grazie alla sua grande valenza promozionale per tutto il territorio”.