/Ora salvi a casa, ma ci sentivamo come topi in trappola
Ora salvi a casa, ma ci sentivamo come topi in trappola
Una guerra che era piombata addosso senza alcun preavviso
Così il giornalista Franco De Marco, sbarcato con gli altri italiani oggi a Ciampino, racconta l'esperienza vissuta a Tbilisi, dove si trovava in vacanza con la moglie e alcuni amici, tra cui una cantante georgiana.
De Marco, caposervizio del 'Messaggero' di Ascoli, è partito ieri in pullman diretto in Armenia, all'ex aeroporto militare - ora civile - di Leninakan, da dove sono poi decollati intorno alle 4 i due C130 con a bordo 125 passeggeri italiani.
"Non abbiamo visto azioni militari - racconta ancora De Marco - siamo andati anche in giro per la città. La gente faceva la solita vita, anche se erano tutti incollati alla televisione. La tv, tra l'altro, dava una versione piuttosto edulcorata dei fatti".
"Il nostro problema principale - ammette il giornalista - era la paura. Nel nostro gruppo una signora è stata colta da un attacco di panico. Come pure snervante è stato l'andirivieni con l'aeroporto: per tre giorni abbiamo tentato di partire, ma ogni volta i voli venivano cancellati. Ma debbo dire che l'ambasciata si è mossa molto rapidamente. Credo che sia stata la più veloce ad organizzarsi. La prima è stata la Polonia, oggi dovrebbero partire gli americani".
De Marco aveva deciso di visitare il paese natale della Tamar, cantante lirica di fama internazionale moglie del baritono ascolano Vittorio Vitelli. La Tamar sarebbe voluta restare a Tbilisi, dove vive la sua famiglia, ma poi ha deciso di partire anche lei per l'Italia.