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Ripascimenti selvaggi, Legambiente vuole rivedere il Ppar
Secondo l'associazione, dovrà tutelare le zone più sensibili del territorio
piano paesaggistico ambientale regionale che, secondo l'associazione, dovrà tutelare le zone più sensibili del territorio, come i crinali, le foci dei fiumi e la costa. L'appello del presidente regionale di Legambiente Luigi Quarchioni arriva a margine della presentazione dei risultati di Goletta Verde sulla qualità delle acque balneabili.
Quarchioni ha puntato il dito contro i 24 milioni di euro stanziati dalla Regione per il ripascimento artificiale dei litorali: "la sabbia usata non è adatta alla costa e viene spazzata via dalle prime mareggiate - ha spiegato -, proviene inoltre da un deposito (quello di Marina Palmense, ndc) voluto dalla Regione e sotto inchiesta del Tar e del Tribunale di Fermo". Concorde anche Nino Lucantoni, responsabile acque di Legambiente Marche, che ha ribadito la necessità di tutelare la costa dall'avanzata del cemento e ha annunciato "chiederemo un incontro in Regione per assicurarci che il Ppar preveda uno stralcio,a garanzia delle zone più a rischio".