Il caso della frana di Ancona al congresso di geologia di Oslo

Il caso della frana di Ancona al congresso di geologia di Oslo

La relazione ripercorrerà la storia della grande frana e descriverà il sistema di monitoraggio complesso

Il caso Ancona sarà illustrato dal reponsabile scientifico del progetto e coordinatore del gruppo di monitoraggio Stefano Cardellini, geologo del Comune, con una con una relazione dal titolo "Convivere con la frana. Il caso Ancona".
La relazione ripercorrerà la storia della grande frana e descriverà il sistema di monitoraggio complesso a livello profondo e superficiale, già parzialmente in funzione sul territorio, che permetterà agli abitanti della zona di convivere con questo fenomeno in condizioni di sicurezza.
Ora è in funzione il monitoraggio superficiale integrato di alta precisione, gestito e controllato, durante il giorno, dai tecnici comunali.
Il sistema è completamente automatizzato, composto da sette stazioni robotiche, sette stazioni di riferimento Gps doppia frequenza, ventisei stazioni di monitoraggio Gps singola frequenza, software per la gestione della strumentazione, l'analisi dei dati e la gestione degli allarmi in caso si registrino movimenti franosi dell'area, anche di lieve entità.
E invece in fase di realizzazione il sistema di monitoraggio profondo composto da tre colonne multiparametriche DMS della profondità di 100 metri ciascuna, posizionate nel centro del corpo di frana, con lo scopo di misurare i movimenti profondi e prevenire la ripercussione in superficie con almeno due o tre ore di anticipo.
Tutto il sistema sarà attivo entro fine anno e sarà in funzione 24 ore su 24, sotto il controllo di un gruppo di tecnici specializzati con base operativa nella sede del Comune.