Incendio Vaccaj, si chiedere al Governo lo stato di emergenza

Incendio Vaccaj, si chiedere al Governo lo stato di emergenza

Occorre verficare se la lamina di catrame sia penetrata attraverso la copertura di resina

E' il primo intervento deciso oggi dalla commissione tecnica per la ricostruzione del teatro, che ha anche proposto di chiedere la Governo il riconoscimento dello stato di emergenza.
Si tratta di una vera e propria task force tra Regione Marche, Provincia di Macerata e Comune di Tolentino, affiancati da vigili del fuoco ed esperti delle soprintendenze ai beni archiettonici e a quelli storico-artistici delle Marche. Un'operazione che sarà svolta d'intesa con le soprintendenze, ma che - ha spiegato oggi il sindaco Luciano Ruffini, che ha presieduto l'incontro - sarà effettuata non appena il magistrato avrà disposto il dissequestro della struttura.
Si penserà poi ad un progetto per la copertura dell'edificio in modo da evitare ulteriori danni a causa di precipitazioni atmosferiche, anche in vista dell'inverno. A chiedere lo stato di emergenza saranno la Regione e la Provincia per avere al più presto un decreto che possa accelerare i tempi per il reperimento delle risorse finanziarie. Subito dopo ferragosto si procederà infine al recupero dei materiali salvati dall'incendio, che saranno sistemati in un deposito adatto. Prevista anche l'analisi della macerie per verificare cosa eì' possibile recuperare per il restauro. 
Effettuato il sopralluogo degli esperti del nucleo investigativo dei vigili del fuoco, a cui il pm Andrea Laurino ha affidato le perizie sul rogo che ha semidistrutto qualche giorno fa il teatro Vaccaj di Tolentino.
Il magistrato e i periti si sono riuniti stamane nella caserma dei carabinieri e hanno concordato il modus operandi e nodi da sciogliere. Tra i punti di chiarire, le cause dell'incendio da un lato e dall'altro la funzionalità o meno dei sistemi antincendio della struttura.
Per quello che riguarda le cause del rogo - di natura colposa secondo il pm - c'é da verificare se effettivamente, come si sospetta, la lamina di catrame che si stava sciogliendo sul tetto per la sua impermeabilizzazione sia filtrata attraverso la copertura in resina che protegge gli affreschi del soffitto, opera di Francesco Fontana. I sistemi antincendio invece non avrebbero funzionato perché era stato disattivato l'impianto elettrico, dato che la ditta appaltatrice dei lavori di restauro del tetto non aveva bisogno di elettricità, perché dotata di un suo generatore autonomo. Per fare luce su questo aspetto, sarà determinante l'interrogatorio degli operai, che saranno sentitI come persone informate sui fatti