Contessi "cittadino illustre" di Mar del Plata

Contessi "cittadino illustre" di Mar del Plata

La cerimonia si è svolta presso la sala del Consiglio Comunale di General Pueyrredòn

stata consegnata  all’imprenditore italoargentino Federico Contessi la risoluzione che lo ha nominato ‘Cittadino Illustre’ di Mar del Plata. Si tratta di un nuovo e giusto riconoscimento che l’amministrazione comunale ha voluto offrire al fondatore e direttore del Cantiere Navale Federico Contessi & Cia, “in mertito ai sessanta anni e passa di lavoro svolto con assoluta dedizione ed impegno in favore della comunità locale, vero esempio di vita per le future generazioni”. Presenti all’avvenimento il Sindaco di Mar del Plata, Gustavo Pulti, il Presidente del Consiglio Comunale, Marcelo Artime, il promotore dell’iniziativa, Consigliere Ricardo Alonso, il Vescovo Monsignor Juan Puiggari, funzionari del Consolato, dirigenti delle associazioni italiane operanti nella città, la famiglia Contessi al completo e tanti suoi amici.
Pulti ha messo in rilievo la personalità di Contessi, “uomo perseverante, sensibile che ha fatto del lavoro una condotta quotidiana e dello sforzo un dovere nella vita e che non ha cercato risolvere i problemi imprenditoriali tramite l’opportunismo”.
Visibilmente commosso, Contessi ha ringraziato le autorità comunali, gli amici presenti e i dipendenti della ditta "e soprattutto Dio che mi ha benedetto con salute e lavoro in abbondanza” aggiungendo:  “Ringrazio Mar del Plata perchè mi ha fatto sentire più che un figlio di questa città”.
Ed infine un grazie ai genitori che “mi hanno dato la possibilità di essere quel che sono”, la sua moglie Nilda “vera compagna di strada nei 52 anni di matrimonio". Rivolgendosi ai suoi figli  - tutti quattro presenti nell’avvenimento - ha detto: “ vi chiedo scusa per il tempo chi vi ho tolto e per avervi trasmesso la passione per il lavoro”.
Poi la sua giornata non poteva che concludersi come le altre: indossando la sua tuta blu accanto agli operai. Come tutti i giorni. Come da sempre. Perchè “mi piace giocare con il martello, la tenaglia e lo scalpello, le stesse cose con cui mi intrattenevo nell’infanzia trascorsa a San Bendetto del Tronto”.