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Pesaro, rom malata di cancro respinta all'ospedale
Si sarebbe vista rifutare il ricovero perché priva di residenza in Italia
dell'Azienda ospedaliera 'San Salvatore' perché non ha un'abitazione a Pesaro presso la quale prendere la residenza. Lo denuncia il Gruppo EveryOne, secondo il quale i medici del reparto si sarebbero anche rifiutati di prescrivere alla donna, affetta da forti dolori alla testa, farmaci antidolorifici. EveryOne chiede l'intervento del ministro Sacconi, per far ricoverare la donna. Mia Copalea, questo il nome della paziente, si è recata stamani in compagnia del figlio Ionitz Ciuraru presso il nosocomio pesarese, per una visita medica urgente e un eventuale ricovero. Soffre di forti dolori al capo, dovuti a un cancro al seno con metastasi cerebrale. Mesi fa, a Milano, la donna è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico alla testa, poi si è trasferita a Pesaro con la famiglia, ma finora non ha trovato altra sistemazione che un edificio abbandonato.
Il Gruppo EveryOne, in collaborazione con il sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli e l'Opera Nomadi Pesaro, così afferma una nota, aveva contattato il primario del pronto soccorso del San Salvatore, che aveva fatto subito prendere in cura la paziente. Ma, sostiene EveryOne, una volta giunta nel distaccamento oncologico «Mia si è vista chiudere le porte in faccia. Una delle tante storie per cui ogni giorno ci troviamo a doverci scontrare con aziende sanitarie, autorità di forza pubblica e istituzioni locali» commentano i leader di EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau.