Urbinati: un salto di qualità con il Ballarin

Urbinati: un salto di qualità con il Ballarin

«Mettiamo da parte facili strumentalizzazioni e facili ed inopportuni provincialismi»

nella nostra comunità siano quelle dell’attesa di un evento che segnerà per molti anni il futuro del nostro territorio.
Paragonerei questa attesa a quella di un atleta alla vigilia delle Olimpiadi, un atleta che sa di essere il favorito e di non avere rivali, ma come accade sempre nella  vita, avverte  come presente  quella  componente di ansia e di incertezza che da un lato potrebbe far sfuggire tutto di mano, ma dall’altro risulta indispensabile per arrivare ad un grande traguardo.
La nostra città ha in questo momento l’opportunità, attraverso l’area Ballarin, di fare quel salto di qualità che aspetta ormai da tanti anni, quel salto di qualità che ha saputo fare in tempi passati e che è stato frutto di decisioni coraggiose spesso avversate dall’opinione pubblica, ma che si sono rivelate nel tempo scelte decisive per il nostro sviluppo socio/economico.
Basti pensare alle amministrazioni sambenedettesi che nella prima metà del secolo scorso videro nel lungomare un’opportunità di sviluppo per il nostro turismo, o quando negli anni '70 si decise di  pedonalizzare viale Secondo Moretti e viale Buozzi, o più recentemente quando si pedonalizzò la corsia Est del Lungomare Sud fino al Campo Europa, permettendo così alla passata amministrazione di riqualificare, (senza doversi preoccupare di eventuali  ripercussioni sulla viabilità); subito dopo, si decise di intervenire nel centro della nostra città, facendola diventare un polo di attrazione turistico/commerciale per tutta la Riviera e non solo.
Tutte queste scelte non sono state facili, spesso sono state molto contestate, e, consentitemi di ammettere con una punta di orgoglio, che in tutto questo il centro-sinistra sambenedettese è stato sempre protagonista e parte attiva, assumendosi sempre tutte le sue responsabilità.
Sono convinto che questa amministrazione abbia tutte le carte in regola e il coraggio necessario per compiere questa scelta, così come ha saputo compiere i primi passi che hanno portato un architetto di fama mondiale ad occuparsi del nostro territorio, avendo prima annesso al patrimonio comunale tutta l’area del Ballarin, poi cogliendo in pieno la grande opportunità dataci dalla Fondazione Carisap che insieme a tutti noi è impegnata affinché il nostro territorio divenga un centro di opportunità per tutti.
Questa è una grande opportunità per tutti noi, cogliamola, e mettiamo da parte facili strumentalizzazioni e facili ed inopportuni provincialismi».