Spacca ha aperto i lavori ringraziando la Cei per aver scelto le Marche
del 25° Congresso eucaristico nazionale, in programma, ad Ancona, nel 2011. L’evento richiamerà almeno 250 mila fedeli provenienti da tutta Italia e rappresentanze dei Paesi che si affacciano sull’Adriatico e lo Jonio. Oltre al capoluogo, il Congresso coinvolgerà le altre diocesi della metropolia di Ancona (Fabriano, Jesi, Loreto e Senigallia). Coordinata dal presidente della Regione Gian Mario Spacca, la Commissione è composta dal commissario delegato, il sottosegretario Guido Bertolaso, dal segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei) mons. Giuseppe Betori, dal vescovo di Ancona mons. Edoardo Menichelli, dal prefetto di Ancona Giovanni D’Onofrio, dalla presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande e dal sindaco di Ancona e presidente di Anci Marche Fabio Sturani. Ha partecipato all’incontro anche Marcello Bedeschi (membro del pontificio Consiglio dei laici), segretario generale della Struttura organizzativa operativa, nominato dal Coordinamento generale presieduto dall’arcivescovo di Ancona.
Spacca ha aperto i lavori della Commissione evidenziando l’importanza dell’iniziativa e ringraziando la Cei per aver scelto le Marche, in particolare Ancona, come sede del 25° Congresso eucaristico: “Un appuntamento non solo religioso, ma di grande rilievo per la comunità nazionale, che metterà in discussione la credibilità e la capacità organizzativa delle istituzioni e del territorio”. Il presidente ha espresso una particolare soddisfazione per la partecipazione delle rappresentanze dei paesi che si affacciano sull’Adriatico e sullo Jonio: “Anche questa iniziativa – ha detto - si inquadra nel percorso avviato da tempo dalla Regione, che si è concretizzato, qualche giorno fa, con l’inaugurazione, in Ancona, della nuova sede del Segretariato Adriatico Jonico”. Commentando l’incontro, mons. Betori ha parlato di “un tavolo di amici che si riuniscono nuovamente, dopo aver percorso insieme tratti di strada significativi in occasione di altri eventi organizzati nelle Marche”. Betori ha illustrato i contenuti di riflessione proposti alla Chiesa italiana per il Congresso, soffermandosi, in particolare, sulle motivazioni ecclesiali e sociali della traccia proposta: la riscoperta del vissuto quotidiano nelle fedeltà al Vangelo. “Ciò che manca alla Chiesa italiana – ha evidenziato – non sono tanto le testimonianze straordinarie di figure e di gesti sul versante della contemplazione e, ancor più, della carità, ma la proposta di stili di vita che, misurandosi con le condizioni nuove della cultura e della società, siano capaci di illuminarle alla luce del Vangelo. La sede scelta per questo significativo appuntamento, la città di Ancona e l’intera metropolia - qualificata anche dalla significativa presenza del Santuario di Loreto, meta di incontri con il mondo della sofferenza e della gioventù - lega la tematica eucaristica del Congresso a una prospettiva fortemente ecumenica. Oltre alle ragioni storiche che uniscono Ancona al vicino Oriente, è innegabile che una rinnovata attualità nel dialogo tra Chiesa d’Occidente e Chiese d’Oriente è data dal fenomeno dell’immigrazione e della nuova Europa, con la crescente presenza di comunità cattoliche orientali ma anche ortodosse nelle nostre terre”. Nella diocesi di Ancona, ha ribadito il vescovo Menichelli, convivono 86 etnie: il Congresso sarà l’occasione per “trasbordare la bellezza dell’eucaristia nella città dell’accoglienza, stimolandola a divenire una comunità sempre più caritatevole”. Il sottosegretario Bertolaso ha illustrato i contenuti dell’ordinanza che ha dichiarato il congresso come grande evento. Sono previsti fondi anche per il consolidamento della Cattedrale di San Ciriaco e dell’annesso Museo diocesano. Ha auspicato che “nelle pieghe” dei fondi stanziati per le celebrazioni del 150° dell’unità nazionale possano essere reperite le ulteriori risorse necessarie a completare i lavori. Riferendosi al tema del Congresso ha sottolineato come proponga “stili di vita nuovi, utili anche per l’esperienza che sto facendo”. Il sindaco Sturani e la presidente Casagrande hanno evidenziato, a loro volta, la grande opportunità che si viene a creare per la città e la provincia di Ancona. Il sindaco ha apprezzato l’impegno per la “messa in sicurezza della Cattedrale, monumento simbolo della città” e auspicato l’utilizzo dell’area portuale per la celebrazione finale con il Santo Padre: “Spazio emblematico dell’apertura a Oriente del capoluogo”. La Casagrande ha chiesto una particolare attenzione su due aspetti organizzativi: il trasporto pubblico e la recettività. Il rischio, ha detto, è di giungere all’appuntamento con “un sistema infrastrutturale ancora fragile. Bisogna monitorare bene i lavori ancora in corso (come la terza corsia autostradale) per non avere problemi. Occorre predisporre, perciò, un adeguato e flessibile sistema di trasporti pubblici”. Sul versante della ricettività ha garantito “il massimo impegno della Provincia: siamo ormai un sistema turistico unico, in grado di soddisfare le richieste ricettive alberghiere”. Il prefetto D’Onofrio ha assicurato la piena collaborazione delle strutture statali per tutte le attività organizzative.