Minori, ad Ascoli un tavolo di lavoro permanente

Minori, ad Ascoli un tavolo di lavoro permanente

Obiettivo la prevenzione dal malessere giovanile ed affrontare situazioni di disagio

scolastico, opportuni progetti-intervento sulle delicate ed urgenti problematiche minorili, si è tenuto nei giorni scorsi un incontro, promosso dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Gianni Silvestri, con i dirigenti e rappresentanti delle scuole di ogni ordine e grado.
Un tavolo di lavoro permanente, per garantire ai minori migliore qualità di vita, e che rientra nel più vasto intervento dell’Amministrazione Comunale che ha di recente istituito un Servizio specialistico per i Minori all’interno del settore della Polizia Municipale, con compiti di supporto alle attività della vigilanza urbana, ma anche di prevenzione della devianza, di educazione alla legalità e protezione dei minori.
Erano presenti all’incontro, oltre i rappresentanti delle scuole medie e superiori, la dirigente dell’«Ufficio minori» della Polizia di Stato dott.ssa Carosi, il capitano dei carabinieri, Pagliara, il vice comandante della Polizia Municipale, Pierpaolo Piccioni, e il direttore del servizio minori del Comune, Nello Giordani.
Il tavolo di lavoro permanente rientra nel quadro delle diversificate politiche di sicurezza sociale avviate dal Comune e sostenute dall’assessore Giulio Natali, tutte mirate a migliorare la qualità della vita urbana e a garantire maggiori tutele per la popolazione più debole, ed in particolare per la protezioni dei minori.
Durante l’incontro si è concordemente ritenuto di realizzare programmi mirati e incisivi di prevenzione dal malessere diffuso fra gli adolescenti, ed affrontare efficacemente tutte quelle situazioni di disagio che spesso conducono ad epiloghi drammatici, dove i minori si scoprono vittime e/o protagonisti di situazioni drammatiche e inquietanti.
Il tavolo di lavoro intende assumere, in primo luogo, la configurazione di una fucina di idee per porre in essere progetti sincretici di prevenzione dal malessere giovanile oggi tanto diffuso in ambito minorile, che obbliga ad intervenire con molta attenzione e in termini mirati; progetti idonei e capaci, in particolare, di coinvolgere, in primo luogo i ragazzi come protagonisti delle iniziative, ma anche le diverse agenzie di socializzazione che sono di fondamentale importanza per un minore, vale a dire la scuola, la famiglia, l’ente locale. Solo attraverso la connettività fra questi soggetti sociali primari per rilevanza socializzativa, le attività culturali di prevenzione da un malessere tanto pervasivo possono trovare un’efficacia visibile e concreta.
I progetti possibili da attivare, sono principalmente condivisi con il corpo docente e sono stati sinteticamente menzionati durante il recente l’incontro.
Si è parlato dell’educazione alla legalità, quale strumento per far conoscere al fanciullo e al ragazzo i propri diritti e quelli degli altri; del progetto Empatia, per approfondire i legami e le dinamiche affettive interpersonali; della valorizzazione delle differenze, fra persone, fra culture, fra i sessi, anche per facilitare l’integrazione di minori stranieri; dei conflitti fra persone, per comprendere e approfondire i meccanismi che spingono giovani e adulti ad interrompere il dialogo e ad aprire la lite (conflitti genitoriali, tra fratelli, tra coppie, tra amici, ecc…).
Tutti argomenti che hanno la funzione di condurre il giovane alla riflessione e soprattutto proporsi come «nutrimento per l’anima».