«Se fosse vero bisognerebbe avvisare anche la Nasa per aggiornare i satelliti»
una serie di burle periodiche con le quali alcuni buontemponi locali hanno bersagliato Grottammare negli ultimi tempi; ecco allora che puntualmente giunge la burla di turno.Cosa dire su quell’articolo che confuta il passaggio del 43mo parallelo a Grottammare? Ebbene, volevamo fare alcune brevi considerazioni di carattere geografico e storico, non tanto per smentire l’esimio studioso e teologo ascolano Pietro Nardi, autore dello studio sul “43mo parallelo” e che non abbiamo l’onore di conoscere perché sconosciuto, quanto per sottolineargli alcuni elementi che noi riteniamo fondamentali:
La prima cosa da dire è che i paralleli e quindi il 43mo è una circonferenza immaginaria che perpendicolarmente all’asse terrestre attraversa tutti i punti del globo e quindi anche i territori di Ripatransone, Amandola, Bolognola, Spello (PG), Bettona (PG) ecc. sino a Populonia (LI), non è un’esclusiva particolarità del territorio di Grottammare.
Secondo, i dati corretti della latitudine sono stati tracciati dall’Istituto Geografico Militare (rilievo del 1953) ed illustrati nel Foglio 133 della Carta d’Italia I N.E. Se esiste un errore, addirittura di oltre 6 km (cosa che sembra eccessiva) allora bisognerebbe ridisegnare tutta la carta, ed avvisare anche la NASA e l’ESA per aggiornare i loro satelliti GPS. Eppure oggi tutte le navi che solcano i mari del mondo adottano comuni GPS satellitari, se fosse vera l’ipotesi del Nardi una nave da crociera diretta nel porto di Ancona si schianterebbe alle falde del monte Conero. Terzo, aggiungiamo che le presunte antiche carte del ’200 e del ’600 custodite negli archivi diocesani dove il Nardi avvalora principalmente le sue indiscutibili verità scientifiche, in realtà accreditano ben poco la sua ipotesi: oltre all’inesattezza cartografica che regnava nel mondo antico, è bene ricordare che nel XIII e nel XIV secolo le uniche carte abbastanza precise erano quelle nautiche, prive però dei meridiani e paralleli, introdotti solo in epoca tarda; ricordiamo inoltre allo studioso che nei secoli passati la cittadina di Grottammare veniva identificata con l’antica Cupra Maritima romana, e che quindi logicamente il 43mo parallelo passasse a nord di questa, cioè dove è oggi. Ultima considerazione da fare è sui professori universitari che il Nardi cita nel suo articolo a rinforzo delle sue pseudo ipotesi: anche loro, come lo stesso Nardi, sembrano sconosciuti nel mondo accademico universitario. Per il momento abbiamo incerti e fumosi elementi per commentare oltre, attendiamo quindi che il Nardi pubblichi il suo studio nel suo mensile diocesano, adducendo prove più concrete, eventualmente sposteremo il cartello indicativo del 43mo parallelo a Marina di Massignano o vi apporteremo la correzione esatta dei gradi».