L'incidente ha provocato la fuoriuscita di acqua di raffreddamento del reattore
slovena di Krsko. I tecnici dell’Unità Operativa Radioattività Ambientale del Servizio Radiazioni/Rumore del Dipartimento Prov. le di Ancona dell’ARPAM sono al lavoro, al pari dei loro colleghi delle altre regioni, per monitorare le eventuali ricadute sul nostro territorio dell’incidente alla centrale nucleare slovena di KRSKO, avvenuto ieri attorno alle ore 15.
I filtri della stazione di prelievo del particolato atmosferico per il controllo della radioattività dell’ARPAM, che effettua routinariamente durante tutto l’anno campionamenti giornalieri, sottoposti stamani ad analisi di spettrometria gamma non hanno evidenziato anomalie rispetto ai livelli di radioattività normalmente misurati. Anche i livelli medi di rateo di dose misurati con camera a ionizzazione pressurizzata installata presso il Dipartimento di Ancona sono risultati pari a quelli routinariamente misurati.
Tranquillizzanti i dati che giungono dalla rete di monitoraggio della radioattività, presente su tutto il territorio nazionale con oltre 300 centraline, che non ha segnalato alterazioni della radioattività in Italia, ed in particolare nelle zone di confine più vicine al luogo dell'incidente.
Per qualche ora ieri sera in tutta Europa è tornato l'incubo di Chernobyl, dopo che l’ incidente, accaduto a circa 130 km da Trieste, ha indotto la commissione europea a Bruxelles a mettere in moto il sistema di allerta europea sui rischi radioattivi. La centrale di Krsko, cogestita da Slovenia e Croazia, è stata costruita da un consorzio guidato dall'americana Westinghouse ed è entrata in funzione nel 1983. L'energia prodotta dalla centrale copre il 20% dei consumi di energia elettrica sloveni e il 15% di quelli croati. L'Apat, agenzia per la protezione ambientale, che aveva ricevuto tramite il sistema Ecurie, del quale e' punto di contatto nazionale, la notizia dell'incidente, prontamente comunicata alle autorità di protezione civile secondo le procedure previste, continua a seguire la situazione, anche al fine della ricostruzione delle cause tecniche dell'evento. La centrale è stata spenta in sicurezza; la situazione è pienamente sotto controllo in una condizione di impianto stabile. Non si è avuta alcuna conseguenza per l'ambiente esterno, né vi è stata necessità di misure di emergenza esterna sul sito. L'incidente ha provocato la fuoriuscita di acqua di raffreddamento del reattore. L'acqua è rimasta comunque confinata all'interno dell'edificio di contenimento di cui la centrale, di progettazione americana, è dotata.
L’ARPAM provvederà come tutte le altre Agenzie Regionali di Protezione Ambientale a monitorare nei prossimi giorni la situazione attraverso vari rilievi radiometrici, al fine di tener sotto controllo la situazione sia a livello locale che a livello nazionale.