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A rischio liscrizione allAlbo degli autotrasportatori
Il 17 agosto 2009 terminerà il regime transitorio ammesso dalla legge
economici del settore dell’autotrasporto merci. La normativa originaria, un decreto legislativo del 2000 emanato in applicazione di una direttiva comunitaria, prevede un doppio canale di accesso all’esame per ottenere il requisito professionale per l’iscrizione all’Albo Trasportatori Conto Terzi: per chi ha cinque anni di esperienza nel settore, il decreto stabilisce che è sufficiente documentare il periodo di attività svolta. Per chi non è in possesso di quest’anzianità, il decreto richiede il possesso del titolo di studio di scuola media superiore o, in alternativa, la frequenza di un apposito corso a titolo oneroso. Inoltre, l’esame di coloro che sono in possesso dell’anzianità quinquennale (denominato “di verifica”) ammette un numero di errori di risposta alle domande superiore a quello stabilito per l’altro canale di accesso.
E’ accaduto che un decreto legislativo del 2001, apportando per altre motivazioni alcune modifiche al provvedimento precedente, ha di fatto uniformato i criteri di accesso ai due tipi di esame: in pratica, quindi, coloro che da anni esercitano l’attività di autotrasportatore ma non hanno il diploma di scuola media superiore non possono chiedere di accedere all’esame se non frequentano l’apposito corso sostenendo un onere economico non indifferente, senza considerare le giornate lavorative perdute per seguire le lezioni. Il problema è aggravato dal fatto che il 17 agosto 2009 terminerà il regime transitorio ammesso dalla legge: da quel momento, chi non avrà il requisito professionale non potrà essere iscritto all’Albo e conseguentemente non potrà esercitare l’attività.
“Il nostro Servizio Trasporti ci ha segnalato che la questione potrebbe mettere in crisi tante imprese dell’autotrasporto del nostro territorio – spiega l’assessore ai trasporti Ubaldo Maroni – è vero che esiste un provvedimento interpretativo del gennaio 2008 da parte del Dipartimento dei Trasporti terrestri del Ministero dei Trasporti ma, com’è noto, un atto dirigenziale non può modificare una norma di legge che, purtroppo, appare chiara. Abbiamo dunque manifestato le nostre preoccupazioni in sede UPI regionale che ha subito sensibilizzato l’UPI nazionale per far sì che vi sia un rapido intervento del legislatore che scongiuri l’impossibilità per tanti operatori di accedere all’Albo di settore. Io stesso mi attiverò personalmente, nell’ambito delle mie possibilità, affinché si pervenga ad una favorevole modifica della normativa secondo quando peraltro auspicato dalle associazioni di categoria”.