Le olive ascolane e il cinema italiano

Le olive ascolane e il cinema italiano

In anteprima, il film verrà presentato domani nel Teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo

frutto di un lavoro di ricerca e montaggio che ripercorre la storia del cinema italiano soffermandosi sulle Marche e sul suo cibo. In anteprima, il video verrà presentato dalla Mediateca delle Marche domani nel Teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo (Pesaro Urbino), nell'ambito di "Nazionalità Marchisciana". Lo hanno realizzato Anna Olivucci, responsabile Film Commission della Regione Marche, e Massimo Conti. Il filmato inaugura un filone inedito per le Marche, che mette in relazione la tradizione culinaria della regione e il cinema: olive ascolane, pesce dell'Adriatico, salame di Fabriano, anisetta e molte altre specialità Doc compaiono in film di grandi autori. Da Blasetti a Ferreri, da Germi a Citto Maselli, ai fratelli Vanzina. Si può così rivedere il grande Vittorio de Sica in "Peccato che sia una canaglia" (regia di Blasetti), offrire a Mastroianni "un'anisetta". Anisetta anche per il finlandese Kaurismäki, il protagonista di "Vita da boheme" che la ordina al bar, e per gli indolenti "delfini" dell'omonimo film di Maselli, ancorati alle chiacchiere del Caffé Meletti.
Ma, soprattutto, olive ascolane a volontà: dal feroce "L'ultimo Capodanno" di Risi a "Adesso sesso" dei fratelli Vanzina, al mitico "Alfredo Alfredo" di Germi. Fra i testimonial eccellenti Tognazzi, alle prese con il tartufo, la Loren e il salame di Fabriano, Barbara Bobulova e le 'crocette', e Jerry Calà con gli strozzapreti.