E' per questo che l'Authority dei Lavori pubblici ha aperto un'indagine che coinvolge 64 Ato (Autorità d'ambito territoriale) per i servizi idrici integrati - in pratica per la distribuzione di acqua potabile - contestando la mancata applicazione della normativa che impone la separazione dell'attività di controllo da quella di gestione.
L'indagine riguarda 64 Ato, tra cui quello della Città di Milano che ha affidato il servizio "in house" dei servizi idrici alla Metropolitana Milanese spa. Ma le verifiche - guardando la delibera - riguarderanno i servizi idrici affidati al Nord (come per l'Ato Torino 3), al Centro (come l'Ato lazio Nord Viterbo) e al Sud (come l'Ato Unico Puglia che ha affidato i servizi all'Acquedotto Pugliese) senza rispettare le norme previste dalla Legge Galli.
Alcune autorità d'ambito territoriale ottimale (cioé, gli 'Ato', gli enti di diritto pubblico il cui compito è garantire la qualità del servizio) - secondo quanto rileva una prima indagine conoscitiva dell' Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture - avrebbero affidato, senza alcuna gara, il servizio idrico integrato a società pubbliche, già gestori degli stessi servizi. "L'Autorità - è scritto in un comunicato - ha deciso di aprire un procedimento istruttorio per accertare l'eventuale inosservanza della normativa per l'affidamento del servizio idrico integrato nei 64 casi in cui esso è avvenuto in favore di società interamente pubbliche". La decisione è stata assunta "sulla base di un'indagine conoscitiva del 2007 che ha evidenziato come, malgrado la legge Galli imponesse la separazione fra il ruolo di indirizzo e controllo da quello di gestione, i servizi sono stati per lo più affidati senza gara a società pubbliche già gestori degli stessi servizi".
L'indagine dovrà essere completata entro l'ottobre 2008 ma - spiega l' Authority nella nota - "in particolare verrà effettuato un immediato accertamento per gli affidamenti 'in house' da parte dell'Ato 2 Marche Centro - Ancona alla Multiservizi Spa e da parte dell'Ato Città di Milano alla Metropolitana Milanese Spa. In particolare - nella delibera che da l'avvio alle indagini - viene rilevato che la Metropolitana Milanese svolge una serie di attività diverse dai servizi di gestione dell'acqua che non rientrano nelle competenze dell'Ato. Per questo l'Autorità sugli appalti pubblici "dubita" che ci possa essere un controllo effettivo e totale dell'Ato sulla società affidataria.
L'elenco delle società che saranno sottoposte a verifica è però nutrito: riguarda 64 affidamenti su 106.
L'elenco, suddiviso per regioni, è lungo. Riguarda 17 società di gestione che hanno avuto l'affidamento senza gara da parte di 5 Ato del Piemonte, di 11 società venete, di 10 società lombarde, di 6 abruzzesi, di 5 marchigiane, di 4 liguri, di 2 calabre e di una società ciascuna rispettivamente nel Lazio, nella Campania, in Puglia, nel Friuli, nella Basilicata, in Sardegna, in Umbria, in Toscana e in Emilia Romagna.