Amagliani: «Garantire ai cittadini non Ue un inserimento non conflittuale nella società»
regione), che per il 2008 stanzia 768.880 euro. Il piano, ha spiegato l'assessore ai servizi sociali Marco Amagliani, punta a garantire ai cittadini non Ue «un inserimento non conflittuale nella società marchigiana e l'accesso ai servizi».
Per Amagliani, «sostenere l'integrazione degli immigrati regolari, costruire relazioni positive con gli italiani, tutelare le differenze, assicurare pari opportunità di accesso ai servizi, prevenire situazioni di emarginazione significa governare in modo responsabile il territorio». Le Marche sono tra le prime regioni in Italia per capacità di integrazione, e questo contribuisce in modo determinante ad accrescere il livello di sicurezza.
I contributi stanziati (428.335 euro regionali e 340.545 euro statali) finanzieranno sei aree di intervento: integrazione, intercultura e scuola; accesso all'abitazione; centri di prima e seconda accoglienza; centri di servizio e sportelli informativi per immigrati, associazionismo; progetti sperimentali e pilota. Negli ultimi dieci anni le Marche hanno registrato un sensibile aumento della popolazione immigrata (non più solo singoli lavoratori, ma interi nuclei familiari). I 15.199 stranieri non comunitari del 1995 sono diventati 99.285 nel 2006 (dati Istat). Secondo il Dossier Caritas 2007, la provincia con un maggior numero di soggiornanti stranieri non comunitari è Ancona (29.509). Seguono Macerata (25.004), Ascoli Piceno (20.624) e Pesaro Urbino (17.575). Il 56% sono cittadini europei, in particolare dell'area centro-orientale (50,1%). Gli albanesi sono il gruppo più numeroso 16,6%. L'Africa segue a distanza, con il 22,5%. Fra i gruppi più rilevanti quelli del Marocco (11,3%9) e della Tunisia (8,6%). Seguono Asia (13,3%) e America (7,9%). I lavoratori extracomunitari sono occupati principalmente nell'industria (37.333), nei servizi (20.186), nel commercio (4.386), nella pesca e nell'agricoltura (2.921)
