Caso Scaramucci, chiesto il patteggiamento

Caso Scaramucci, chiesto il patteggiamento

Il giudice ha rinviato il processo al prossimo 8 ottobre

indebitamente appropriato di dieci milioni di euro delle Terme di Montecatini di cui all'epoca dei fatti - il 2004 - era amministratore delegato. Sulla richiesta presentata verbalmente nel corso dell'udienza di oggi dal suo legale, l'avvocato Francesco Voltattorni, dovrà ora decidere il giudice del Tribunale di Ascoli Marco Bartoli, previo consenso del pm Ettore Picardi.  Il giudice non ha comunque ancora disposto la separazione dei riti, rinviando il processo al prossimo 8 ottobre. Ha manifestato l'intenzione di patteggiare anche Valerio Cordoni, 47 anni, di Ascoli, amministratore e legale rappresentante della società Wellbeing Real Estate. Matteo Muscettola, 59 anni, di Pescara, direttore del Mercato Corporate Area Marche-Abruzzo di Bnl, è intenzionato a chiedere di essere processato con rito abbreviato, mentre non ha chiesto riti alternativi Dario Mené, 52 anni, di Chieti, responsabile della gestione clienti dell'agenzia di San Benedetto del Tronto della Bnl.  
Oggetto dell'inchiesta della Procura di Ascoli l'appropriazione indebita di Scaramucci di dieci milioni di euro del capitale sociale della società Le Terme di Montecatini in favore di una delle sue società, Vitawell, che versava in difficoltà economiche.  
Il caso scoppiò nel luglio del 2004, e a denunciarlo fu l'ex socio di Scaramucci nella gestione delle Terme, l'imprenditore ascolano Felice Santarelli, subentrato a Scaramucci quale amministratore delegato delle Terme di Montecatini. Santarelli é parte civile insieme al padre Pietro, al fratello Paolo, alla sorella Susy e alla Silf, l'accomandita di famiglia. Una scelta strategica dell'avvocato Nazario Agostini preferita alla costituzione della società di gestione. Lo stesso legale dei Santarelli ha chiesto e ottenuto, nel corso delle precedenti udienze, la citazione quale responsabile civile della Bnl con sede a Roma in via Veneto. Parte civile contro gli imputati, tutti citati a giudizio diretto, anche la Regione Toscana e il Comune di Montecatini, proprietari delle Terme, oltre alla società Hep Luxwell con sede in Lussemburgo.