Fano, parroco s'improvvisa detective e scopre 2 truffatori

Fano, parroco s'improvvisa detective e scopre 2 truffatori

Chiedevano a fine lavoro cifre fino a 30 mila euro con la minaccia di chiamare il vescovo

scoperto e denunciato a piede libero due nomadi padovani, di 42 e 33 anni, i quali, spacciandosi per restauratori di opere religiose, avevano già truffato diverse parrocchie anche nelle Marche. Presentandosi con credenziali - false - di tutto rispetto, i due truffatori convincevano i parroci a far restaurare candelabri, crocefissi e altri oggetti antichi a un prezzo concordato di 120 euro al pezzo, salvo poi, alla fine del lavoro - che consisteva in una semplice lucidatura - chiedere cifre astronomiche, fino a 30 mila euro.
Per chi non pagava, la minaccia di raccontare tutto alla Curia o al vescovo di turno. Pur di non passare guai peggiori, i sacerdoti preferivano pagare in silenzio. Non così il parroco di Centinarola, che, dopo aver dato un acconto, si è improvvisato investigatore e ha scoperto che il laboratorio di restauro che i due padovani sostenevano di avere a Pesaro non esisteva, e che l'indirizzo della loro sede di Roma in realtà corrispondeva a un campo nomadi.  
Il prete si è così rivolto alla polizia, che ha identificato i due denunciandoli per truffa aggravata e appropriazione indebita, riuscendo a farsi consegnare l'anticipo e un candelabro che avevano trattenuto.