Il materiale verrà conferito nella discarica di Monteschiantello
Lunedì 5 maggio si accendono i motori e partono le operazioni di rimozione dei fanghi depositati sul fondale. E il materiale, una mina vagante per le manovre delle imbarcazioni con rischio di insabbiamento, prenderanno poi la strada della discarica di Monteschiantello.
L’annuncio è stato dato dal capogruppo di Forza Italia Mauro Falcioni, vicesindaco fanese, durante il Consiglio provinciale di lunedì mattina che ha discusso l’ordine del giorno presentato l’8 febbraio dal consigliere di An Enzo Di Tommaso per sollecitare i lavori di manutenzione del porto della città delle Fortuna. Un accorato appello affinché la Regione sbloccasse “la pratica con chiare direttive”.
Nel frattempo qualcosa (di consistente) si è mosso. Sono arrivati da Ancona 500.000 euro che, sommati a risorse locali, rendono disponibili 900.000 euro per dragaggio, trasporto e conferimento in discarica, dove lo spazio a disposizione è di 720.000 metri cubi.
Una soluzione favorita dall’impegno della Provincia che ha «un’attenzione massima per le questioni di Fano - ha sottolineato più volte il presidente Palmiro Ucchielli durante la seduta -, ormai sono fanese per alcuni giorni alla settimana… ».
Del resto il Consiglio di lunedì si è occupato, insieme al dragaggio del porto, anche della carenza di giudici al tribunale di Fano e della realizzazione della “strada della barche” per il trasporto di scafi di grandi dimensioni dai cantieri di lavorazione al porto. Un percorso di 9 chilometri che dovrà collegare la zona industriale di Bellocchi e le banchine del porto canale (costo presunto circa 10 milioni di euro). «La Provincia si è impegnata a progettare l’opera - ha sottolineato Ucchielli -, per quanto riguarda i fondi ci sono buone probabilità di usufruire attraverso la Regione di finanziamenti europei. L’intervento è strategico in quanto sono 280 le imprese interessate e 2.000 circa le persone che lavorano nella cantieristica». Una “iperattività” quella di Ucchielli che ha avuto pubblicamente il «plauso» del capogruppo Fi Falcioni.
E così i due ordini del giorno presentati sull’argomento da Di Tommaso (An) prima e, in un secondo momento, da Londei e Mattioli (Pd) e Talozzi (Sdi) sono stati unificati in un solo testo approvato a maggioranza dal Consiglio.