Si getta sotto il treno col figlio di un anno in braccio

Si getta sotto il treno col figlio di un anno in braccio

La donna è morta sul colpo. Il piccolo è stato ricoverato a Torrette con traumi alla testa e al braccio

Ieri, intorno alle 12:30, si è gettata sotto il treno Intercity Bari-Bologna, a circa 300 metri dalla stazione di Senigallia, stringendo al petto il figlioletto di poco più di un anno, che è riuscito a salvarsi, anche se con gravi ferite al braccio destro. La donna è stata identificata in serata, grazie agli accertamenti della scientifica e alla comparazione delle impronte digitali. I motivi che l'hanno portata al tragico gesto sono però ancora un mistero. La polizia ferroviaria che conduce le indagini è riuscita a contattare alcuni amici della ragazza e del marito, che vive a Senigallia. Ma l'uomo non ha ancora incontrato gli agenti e non ha quindi ancora fornito elementi per ipotizzare le cause che hanno indotto la moglie a decidere di farla finita.   Non ci sono dubbi che non si è trattato di un incidente. Alcuni testimoni hanno notato la giovane, di tratti somatici e dai vestiti che facevano pensare ad una immigrata, mentre camminava lungo la ferrovia, spingendo il passeggino. Poi ha preso in braccio il bambino: i macchinisti l'hanno vista scendere sui binari e attendere l'arrivo del convoglio, hanno azionato il freno, ma non sono riusciti ad evitare la tragedia. Il corpo di Lilya è stato dilaniato nell'impatto, il bimbo invece è stato urtato di striscio ed è schizzato di lato. O forse la madre, in un gesto estremo, ha cercato di risparmiarlo, lanciandolo fuori dalle rotaie. Il piccolo è stato trasportato in eliambulanza all'ospedale di Torrette di Ancona, con un grave trauma all'arto superiore destro. Per ore è stato sotto i ferri di medici della chirurgia plastica impegnati in un delicato intervento di ricostruzione della mano e dell'avambraccio, che sembra però riuscito. La prognosi è di 90 giorni ed è quasi un miracolo, considerando quello che è successo e quello che sarebbe potuto accadere. Anche se adesso si sa che ha ancora almeno un genitore, ufficialmente non ha ancora un nome e viene identificato con il codice assegnatogli dal pronto soccorso: TM (trauma maggiore) seguito da alcune cifre. Il traffico ferroviario è rimasto interrotto lungo la linea Adriatica per le operazioni di recupero del corpo e per gli accertamenti di rito, ed è ripreso regolarmente dalle 15.