Minacce a Ciccanti, Vernecchie risponde

Minacce a Ciccanti, Vernecchie risponde

Su un quotidiano locale la notizia della denuncia di 4 giovani da parte del senatore

«Cari giornalisti, siamo i curatori del blog “Vernecchie”, comparso nelle pagine della cronaca da due anni a questa parte a seguito di un’indagine nei nostri confronti per minacce gravi al Senatore Ciccanti, partita su denuncia di quest’ultimo. Convinti della pressochè totale infondatezza di questa tragicomica accusa, intendiamo una volta per tutte rendere pubblica la nostra versione dei fatti e denunciare i molti lati oscuri della vicenda, in risposta all’articolo “Minacce a Ciccanti, denunciati quattro giovani” pubblicato da un quotidiano locale il 3 Aprile.
Il blog “Vernecchie” era curato dai tre sottoscritti, studenti universitari ascolani a Roma, con l’aiuto di alcuni amici, a titolo gratuito e per puro divertimento personale. I temi trattati erano i più disparati, si parodiavano articoli giornalistici e interviste, si ridicolizzavano anche i redattori e collaboratori stessi, spesso colpiti da satire incrociate. Lo stile satirico di riferimento era quello luttazziano, tra surrealismo e polemica civile, invettiva e demenzialità. Agli ascolani questo blog piaceva molto, tanto che nel giro di pochi mesi si arrivò addirittura a superare le cento visite in 24 ore. Scherzando e ridendo, alla maniera del Carnevale ascolano, si smascheravano i difetti della vita pubblica cittadina, dagli aspetti più folkloristici e leggeri di una cittadina di provincia, agli intrecci tra politica e interessi economici. In alcune occasioni è stato preso ad oggetto del nostro sarcasmo, tra i vari politici satirizzati, il Senatore Ciccanti, in quanto è uno dei personaggi più in vista di Ascoli: la satira da quando esiste colpisce i potenti. Ci piacerebbe che quelle pagine potessero essere ancora di dominio pubblico, per dare la possibilità a chiunque fosse interessato alla vicenda di farsi una propria opinione…
Il citato articolo del quotidiano locale riporta invece un’indagine per “minacce gravi, inviate per email e internet al senatore Amedeo Ciccanti nel settembre del 2006, e continuate fino allo scorso anno”. Continuando a citare: “Il senatore per oltre un anno ha dovuto subire minacce, anche di morte, che gli venivano inviate per posta elettronica, al telefono e anche su un sito internet che raccoglieva la voce dei cittadini scontenti dell’operato del politico” e “In una delle telefonate anonime arrivate a Ciccanti, il politico ascolano era stato, appunto, anche minacciato di morte: una voce maschile arrivò ad intimargli -Ti sgozziamo come un coniglio-”. Si riportano poi le iniziali dei tre sottoscritti e di un nostro amico che non era neppure tra i curatori del blog.
Tutto ciò è semplicemente privo di fondamento, assurdo. Siamo studenti universitari, pacifici e responsabili, che vengono da anni gravemente diffamati: una vera e propria persecuzione ai danni di ragazzi di vent’anni che semplicemente pensavano di avere il diritto democratico di gestire un sito di satira e umorismo.
Di tutta la vicenda sono due le questioni che non ci convincono:

- Due dei quattro tirati in causa dal giornale sono già stati denunciati da ormai più di un anno, e lo stesso giornale pubblicò all’epoca tutta la vicenda, con tanto di intervista ai due interessati. Perché ad oggi non hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte delle autorità di polizia e giudiziaria? Perché devono sapere che c’è un’indagine a loro carico dalle pagine di un giornale? Come è possibile che un giornale sia a conoscenza di atti giudiziari prima che lo siano gli stessi presunti indagati? Chi è la talpa? E quali sono i suoi scopi, politici e di immagine? Come mai questa storia torna fuori a distanza di due anni, visto che su quel blog i nomi dei responsabili erano facilmente reperibili sin dal 2004? Ci auguriamo che sia casuale il fatto che tra pochi giorni andremo a votare!

- Come nasce l’associazione tra la satira del blog e le minacce telefoniche e via e-mail? Su quali riscontri? Forse c’è un’indagine in corso su chiunque in questi anni abbia osato criticare l’operato del sen. Ciccanti? Per completezza occorre dire che poco dopo la prima “esplosione” di questa vicenda, lo stesso Senatore fu oggetto di minacce telefoniche in seguito a un suo presunto scarso impegno per contrastare la nascente provincia di Fermo. Perché si sono volute collegare a tutti i costi le due vicende? Se tutti erano a conoscenza che le minacce provenivano da ambienti non cittadini, per quale motivo si è continuato a mentire pubblicamente? È questo il giornalismo della nostra città?

Ci rivolgiamo a chiunque abbia a cuore la correttezza dell’informazione, il rispetto della libera manifestazione del pensiero, la trasparenza e l’equità della giustizia e dell’operato delle forze dell’ordine. Siamo stanchi di vederci associati a fatti gravi sui quali non esistono i minimi elementi a nostro carico, se non appunto la satira leggera e demenziale, nella quale sfideremmo chiunque a trovare estremi di reato.
E’ doveroso aggiungere che il Senatore Ciccanti, in seguito a questa vicenda, si è visto assegnare una scorta 24 ore su 24 da ormai due anni, gli stessi due anni che la polizia giudiziaria ha impiegato per stare alle nostre costole e finalmente scovarci! Magari saranno stati d’aiuto i nostri nomi e cognomi che comparivano sul blog sin dal primo giorno di attività, correlati da numerose foto. Questa lettera la rendiamo pubblica sperando di rendere un servizio all’informazione pubblica, e la intendiamo anche come una sorta di sfogo. Siamo due studenti universitari e un fresco laureato: appena affacciati alla vita vera, “sbattere il muso” in maniera così palese e inaspettata con il potere, con le “chiacchiere”, i passaparola è davvero deprimente. Ringraziamo tutti per l’attenzione».