Monteprandone, cittadini al Tar contro il Peep

Monteprandone, cittadini al Tar contro il Peep

Nel sottosuolo della lottizzazione, e anche dell'area, scorre una falda acquifera

Marche contro il Comune per impedire la realizzazione del Piano di edilizia economica e popolare tra via Miramare e Fontevecchia, in un terreno interessato da fenomeni franosi. Il gruppo di ricorrenti è patrocinato dall'avv. Paolo Bartolomei, di Fermo.
La vicenda ha origine nel 2002, quando venne approvato il nuovo Prg che non prevede aree per le case popolari. Per realizzare edilizia popolare, le amministrazioni successive sono state costrette a trasformare in edificabili - con due varianti al Prg - due aree destinate a verde pubblico: la prima nella frazione di Centobuchi e la seconda a ridosso del capoluogo. I residenti di entrambi i quartieri insorgono. Nella prima zona, in particolare, la variante toglierebbe al quartiere l'unica area oggi utilizzata come parcheggio e verde attrezzato a servizio del campo sportivo comunale. Soprattutto però, afferma una nota, nell'intera zona c'è un grave dissesto idrogeologico con uno slittamento del terreno, che ha già provocato lesioni permanenti a diversi edifici e che portarono a suo tempo alla condanna del costruttore dopo un processo.
Nel sottosuolo della lottizzazione, e anche dell'area in cui si vuole costruire il Peep, scorre una falda acquifera, tenuta sotto controllo da una pompa sommersa sempre in funzione da oltre venti anni.   Tutto ciò - sottolineano i ricorrenti - sconsiglia l'ulteriore urbanizzazione della zona. La giunta del sindaco Bruno Menzietti "ha sempre tirato dritto - si legge infine - per poter ottenere i finanziamenti regionali, giungendo però a scontrarsi con un intero quartiere che adesso, con il ricorso al Tar Marche, lo vuole costringere a localizzare il Peep in una zona più idonea".