L’evento si terrà anche a Jesi con l’apertura del Teatro e Fondo documentario Valeria Moriconi presso il Complesso San Floriano in Piazza Federico II, 4. Gli orari di visita saranno la mattina dalle ore 10 alle 13 ed il pomeriggio dalle ore 15 alle 18.
L’evento promosso dal FAI Fondo per l’Ambiente Italiano è patrocinato dal Comune di Jesi, dalla Fondazione Pergolesi Spontini e dal Centro Studi e Attività Teatrali Valeria Moriconi. Nelle due Giornate FAI di Primavera, i visitatori verranno accompagnati dagli ‘apprendisti Ciceroni’ della Scuola di Teatro Petite Ecole in un percorso guidato attraverso il Complesso San Floriano alla scoperta del Teatro Studio intitolato a Valeria Moriconi, e dei cimeli ed effetti personali della grande attrice conservati nel Fondo Documentario donato al Comune di Jesi dalle cugine Luciana ed Adriana Olivieri. Il Fondo è conservato nei locali attigui al Teatro Studio, ove ha sede il Centro Studi ed Attività Teatrali che, sotto la gestione della Fondazione Pergolesi Spontini, conserva e continua l’eredità artistica e culturale della Moriconi. Per l’occasione, saranno esposti presso i locali del Centro eccezionali documenti d’epoca conservati nel Fondo e mai esposti precedemente: manifesti, bozzetti scenici, cimeli, copioni, autografi e foto appartenuti alla Moriconi. Inoltre, i visitatori avranno la possibilità di visitare la mostra temporanea “Valeria Eduardo. La grande magia di un incontro” allestita con i materiali del Fondo nel 50° del debutto teatrale dell’artista jesina in “De Pretore Vincenzo” di e con Eduardo De Filippo al Teatro de’ Servi di Roma il 26 aprile 1957.
Il percorso di visita terminerà nel Teatro Studio – una ex chiesa fin dal secolo XII dedicata al compatrono di Jesi, San Floriano – che fu inaugurato dalla Moriconi nel maggio 2002 e che nel novembre 2005 è stato a Lei intitolato dai suoi concittadini. Nella sala teatrale saranno proiettati video e documentari sull’attività artistica e sulla personalità dell’attrice.
A Fano prima apertura al pubblico di Villa Rinalducci - dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30 -, antica dimora sulle colline nei pressi di Monte Giove recentemente restaurata da Marche Style, attuale proprietaria. Anche quest’anno, come i passati, faranno da ciceroni gli alunni della Scuola Media A. Gandiglio di Fano e soprattutto Franco Battistelli, storico e già direttore della Biblioteca e del Museo Civico di Fano e Claudio Giardini, già direttore del Museo Civico di Pesaro ed attualmente dirigente del Settore Cultura del Comune di Fano e referente culturale per Marche Style.
La villa appartenuta ai nobili fanesi Rinalducci fin dal 1754 passò, per mancanza di discendenza diretta a Filippo Forestieri con la clausola che assumesse anche il cognome di Rinalducci; stesso problema di dinastia e la villa passò ai Pasqualucci diventando così Rinalducci-Forestieri-Pasqualucci. Poco meno di dieci anni fa fu venduta e rimase per circa un anno in uno stato di deplorevole abbandono. Acquistata dall’attuale proprietà è stata rigorosamente restaurata e riportata all’antico splendore sotto le disposizioni della Soprintendenza regionale per i Beni e le Attività Culturali e verrà destinata ad attività congressuali ed espositive (una mostra sulla natura morta tra Romagna e Marche dovrebbe essere il primo grande evento). Villa Rinalducci è una delle più interessanti dimore settecentesche di campagna della nobiltà fanese. Alla villa è annessa come d’uso la cappella gentilizia che fu realizzata per sopperire alle esigenze religiose anche del contado in sostituzione di un’antica chiesetta andata in rovina e prima della costruzione ottocentesca sulla via Flaminia della Chiesa parrocchiale di Rosciano. Sull’altare era posta una Madonna del Rosario di Sebastiano Ceccarini oggi di proprietà della Fondazione Carifano. Interessante la scalinata d’ingresso realizzata “a tenaglia”.
Per raggiungere Villa Rinalducci: percorrere la statale Flaminia fino alla vecchia chiesa di Rosciano, da qui proseguire in direzione Monte Giove, dopo 200 metri si troverà l’ingresso della Villa.