/Fermo, stroncato traffico di droga da Albania e Pakistan
Fermo, stroncato traffico di droga da Albania e Pakistan
Nove gli arresti in flagranza di reato, e diverse le quantità di droga sequestrate
è stato stroncato dai carabinieri che hanno eseguito 23 ordinanze di custodia cautelare in carcere (ma cinque persone si sono rese irreperibili) firmate dal gip Carla Marconi. Nove gli arresti in flagranza di reato, e diverse le quantità di droga sequestrate (105 grammi di eroina e 250 di cocaina) oltre alla somma di 11.500 euro, corrispondenti secondo l'accusa ai pagamenti delle partite di stupefacente. L'operazione, denominata 'Sea and Mountain', è il risultato di indagini avviate nel settembre del 2006 dai militari del Norm, dopo una serie di segnalazioni da parte dei cittadini sulla comunità pachistana residente nella zona. Gli arrestati - per lo più di origine pachistana, appunto - sono soprattutto operai, ma fra loro c'é anche un agente di commercio. La droga veniva smerciata dal Lazio, in parte a Napoli, e giungeva poi nel Fermano, lungo la costa, dove erano domiciliati i pachistani finiti nel mirino dei carabinieri. Diverse le località interessate dalle indagini: Ascoli Piceno, Macerata e Ancona nelle Marche, Roma, Napoli e Bolzano.
Le persone sottoposte a custodia cautelare in carcere sono Elton Hyseni, 33 anni; Tanveer Hussain Shah, di 28; Saimir Carkanji, 23; Mauro Foglia, 43; Vincenzo Giustiniani, 48; Adriol Sota, 29; Rami Gjureci, 31; Alfred Borici, 29; Giovanni Rossi, 45; Mohammed Hadir, 28; Andrea Valentini, 25; Cristian Belleggia, 26; Paolo Leopardi, 30; Mattia Di Benedetto, 29; Lorena Piancatelli, 43; Giordano Micucci, 50; Gianluca Migliaccio, 28 anni. In flagranza di reato è stato arrestato Massimiliano Giorgi, di 29 anni. Gli arresti domiciliari sono stati concessi a Rosaria Cozzolino, 44 anni. Molti degli arrestati sono risultati operai, tranne uno, Micucci, che invece svolgeva attività come agente di commercio. Molti inoltre erano senza alcun precedente penale. Le indagini, coordinate dal pm Iolanda Daniela Chimenti, che proseguono per focalizzare i canali di distribuzione dello stupefacente e per ulteriori accertamenti in quanto molti stranieri implicati nell'inchiesta hanno proprietà immobiliari sul territorio.