L'uomo aveva sorpreso la donna in compagnia di un amico a casa di lei
nei confronti di Emanuele Ancarani, il ristoratore falconarese di 31 anni che all'alba del 19 luglio 2005 investì con la sua Mini One l'ex moglie dominicana Cornelia Ruiz, 40 anni, causandole gravissimi traumi alle gambe, a rischio di amputazione. La causa scatenante dell'investimento sarebbe stata la gelosia: la sera precedente infatti Ancarani aveva sorpreso la donna in compagnia di un amico a casa di lei. La sentenza è arrivata dopo un precedente e infruttuoso tentativo della difesa di far modificare l'accusa in lesioni gravissimi e patteggiare quattro anni e sette mesi di reclusione. Alla fine il giudice ha accolto l'istanza di pena del pm Rosario Lioniello. Il difensore di Ancarani, l'avv. Marco Maria Brunetti, ha ribadito oggi che il suo assistito non voleva uccidere l'ex coniuge, e che l'atto non era idoneo a cagionare la morte della donna. Dopo il fatto, ha aggiunto, Ancarani soccorse la Ruiz, tentò di chiedere aiuto con il cellulare di lei, senza riuscirci perché non conosceva il codice segreto. Il vigilante cui Ancarani si rivolse, ha detto ancora il difensore, ha confermato che l'uomo sostenne che la frizione dell'auto gli era slittata, e che lui non voleva investire la dominicana. Il ristoratore venne arrestato dai carabinieri e attualmente è in libertà. La difesa ha preannunciato che ricorrerà in appello. La parte offesa, assistita dall'avv. Simone Rocchetti, ha già ottenuto in sede civile dal giudice Marzialetti una provvisionale esecutiva di 300 mila euro. Si attendono però le conclusioni del perito Franco Celi - che ha chiesto una proroga per concludere la relazione - sulla natura e dimensione del danno. La richiesta di danni ammonta a circa 1,3 milioni di euro. Alla Ruiz i medici avevano trapiantato la tibia della gamba sinistra sulla destra, per rimediare alle gravissime fratture, ma le condizioni generali degli arti inferiori, soprattutto quello sinistro, sono rimaste gravi. Al danno fisico inoltre potrebbe aggiungersi una beffa patrimoniale se la compagnia assicurativa, che ha pagato la provvisionale, ottenesse dal giudice una rimodulazione della somma, visto che l'incidente è stato doloso e non colposo. Per ora il giudice civile ha riconosciuto la risarcibilità dell'incidente volontario, ma non è escluso che la compagnia assicurativa faccia ricorso.